Autocertificazione degli exchange: la CFTC mette in guardia i legislatori

Massimo De Vincenti
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Funzionario
Christy Goldsmith Romero. Fonte: una schermata del video, CIGIE / YouTube

Christy Goldsmith Romero, un funzionario di alto livello della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti, sta mettendo in guardia i legislatori sulla pratica degli exchange crypto di autocertificarsi presso l’autorità di regolamentazione per listare i prodotti di trading.

Il funzionario della CFTC ritiene che questo processo potrebbe consentire ad un “arbitraggio normativo”, visto che la Securities and Exchange Commission (SEC) potrebbe considerare alcuni crypto asset dei titoli e cominciare a supervisionarli.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters, il funzionario ha affermato:

La supervisione è necessaria per prevenire gli abusi di questo processo.

La CFTC permette già agli exchange di autocertificarsi per listare i contratti di altri prodotti, comprese le commodity. Dall’anno scorso i legislatori hanno preso in considerazione un processo simile in un progetto di legge su cui stanno lavorando. Questa proposta di legge consentirebbe una migliore supervisione del settore crypto.  

Nel frattempo il settore ha assistito ad un’ondata di fallimenti e procedure legali nel corso dell’inverno crypto. Goldsmith Romero, secondo quanto riportato da Reuters, ha anche menzionato lo scandalo di FTX, mettendo in discussione il livello di due diligence che le aziende hanno condotto prima di investire nell’exchange. Ha affermato: 

“in un mercato competitivo potrebbero esserci degli incentivi a “chiudere un occhio” sui segnali di allarme”.

Il settore crypto per riconquistare la fiducia delle persone dopo il crollo FTX deve mantenere una forte governance aziendale, ma anche rafforzare nelle aziende il ruolo degli avvocati, degli esperti di compliance e di chi controlla. Goldsmith Romero ha affermato:

“I gatekeeper (chi controlla) avrebbero dovuto mettere in discussione l’ambiente operativo di FTX nel periodo precedente al crollo”.

FTX e il suo gruppo di società crypto hanno presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11 all’inizio di novembre. Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX, è stato arrestato alle Bahamas dopo che i procuratori statunitensi hanno formalmente presentato un’accusa penale contro di lui. Alla fine è stato estradato negli Stati Uniti dove è stato rilasciato dopo aver pagato una cauzione di 250 milioni di dollari presso un tribunale di New York.

I processi legali non finiscono qui. Infatti all’inizio di questo mese la SEC ha sporto denuncia contro l’exchange Gemini e la società di lending e trading di criptovalute Genesis “per l’offerta e la vendita non registrata di titoli agli investitori retail attraverso il programma Gemini Earn”.

Nel frattempo i repubblicani della Camera degli Stati Uniti hanno deciso di istituire una nuova sottocommissione dedicata alle criptovalute. Il presidente entrante dei servizi finanziari, Patrick McHenry, ha intenzione di creare questo gruppo, poiché ritiene che ci sia “un grosso buco nella struttura della commissione”. La sottocommissione riguardo agli asset digitali, alla tecnologia finanziaria e all’inclusione sarà presieduta dal rappresentante French Hill. 

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