Chi ha ideato il primo “rug pull” della storia? Quali sono le origini di questo flagello crypto?

Lucio Prosperi
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L’industria delle criptovalute, da qualche settimana, è entrata in una fase di recupero e molti asset stanno beneficiando della crescita di Bitcoin che, al momento, sembra viaggiare spedito verso quota $52.000.

Nonostante questo, l’universo crypto rimane afflitto da tempo da un fenomeno noto come “rug-pull” che tradotto letteralmente significa “tirare il tappeto”.

L’espressione, utilizzata per identificare un’azione fraudolenta, è molto recente e peculiare del mondo crypto. Vale quindi la pena chiedersi come sia nata.

Sostanzialmente i rug pull avvengono quando il creatore di un progetto preleva tutta o gran parte della liquidità, inclusi i depositi effettuati dagli investitori, lasciando i detentori di token con un pugno di mosche in mano.

Ci sono due tipologie di rug pull, denominate rispettivamente slow e hard.

A differenza di un hard rug, dove il team di sviluppatori scappa con i fondi del progetto, lo slow rug avviene quando un team non riesce a fornire prodotti utili che creano valore per i detentori di token.

Di conseguenza, gli sviluppatori svuotano gradualmente la tesoreria distribuendo salari elevati ai membri del team e lasciando i detentori con token privi di valore.

Come ha osservato Tyler Pearson, un ricercatore dell’Università del Canada, “gli hacker hanno saccheggiato le criptovalute per $1,7 miliardi nel corso del 2023 e la terza perdita più grande, di ben $126 milioni, è stata subita dal protocollo Multichain per il bridge cross-chain, che ha subito un rug pull a luglio quando le chiavi private del progetto sono state compromesse”.

La nascita di un termine nuovo


Il termine “rug pull” è così recente che non c’è traccia della sua definizione né nel dizionario americano Merriam-Webster, né nell’Oxford English Dictionary, britannico. Quest’ultimo, però, include almeno l’espressione “to pull the rug from under someone” (letteralmente “tirare via il tappeto da sotto i piedi a qualcuno”) che viene intesa come “il ritirare il supporto a qualcuno in modo repentino o inaspettato”, quindi “deludere”, “tradire”.

La prima comparsa dell’espressione risale al 1928 nel quotidiano Democrat and Leader dell’Iowa, che riportò la seguente notizia: “Mercoledì sera, nel suo discorso a Chicago, il governatore Ritchie del Maryland ha tirato via il tappeto da sotto tutti i bigotti politici”.

Sfortunatamente, l’OED non fornisce il contesto della citazione, ma il 1928 fu l’anno in cui Ritchie abbandonò le sue ambizioni presidenziali dopo gli infruttuosi tentativi di ottenere la nomination del Partito Democratico nel 1920 e nel 1924.

L’idea di tradire o ritirare il sostegno ai politici bigotti può sembrare strana. Sembrerebbe più probabile che il discorso di Ritchie a Chicago abbia dato ai bigotti un “rug pull”, come definito – nel senso non criptato – da Wiktionary: “una rivelazione improvvisa che contraddice completamente le proprie convinzioni”.

Wiktionary definisce “rug pull” nel contesto delle criptovalute come “uno schema fraudolento in cui fondatori anonimi ingannano le persone portandole a investire denaro in un progetto crypto che viene poi abbandonato”.

“As smug as a bug in a rug”


Il termine “rug pull” è poi diventato sinonimo di una svolta o di un finale a sorpresa.

Nel 1995, L & F Products intentò una causa contro Proctor & Gamble sostenendo che uno spot pubblicitario implicasse che il loro detergente per il bagno non fosse efficace nella pulizia.

La Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Secondo Circuito rigettò l’accusa, respingendo l’argomento secondo il quale l'”effetto ‘rug pull'” della pubblicità trasmetteva un messaggio falso.

Il primo utilizzo del termine “rug pull” nel senso noto agli appassionati di criptovalute risale a un articolo pubblicato il 2 marzo 2022 dal New York Times:“Gli anonimi fondatori di un collettivo di crypto chiamato AnubisDAO hanno raccolto quasi 60 milioni di dollari in poche ore; meno di un giorno dopo, i fondi sono scomparsi nel secondo rug pull più grande del 2021, secondo la società di tracciamento blockchain Chainalysis”.

È curioso notare che nessuno sembri aver pensato a come sia nata questa metafora. I tappeti esistono da secoli e in qualche momento qualcuno deve aver fatto un “rug pull” vero e proprio, nel senso letterale del termine.

Ma quando non vengono tirati via da sotto i piedi, i tappeti sono associati a calore e comfort. Secondo l’Oxford English Dictionary, “rug” significava una coperta di lana spessa, utilizzata per la biancheria da letto o indossata durante i viaggi. Questo già nel 1591, ovvero più di due decenni prima che significasse anche un piccolo tappeto o copertura da pavimento.

Forse per estensione, in seguito è stato adottato dai giocatori d’azzardo per indicare sicurezza. L’OED cita le frasi “it’s all Rug, the Game is secured” (1699) e “Fear nothing, Sir; Rug’s the word, all’s safe” (1705) che, rispettivamente si possono tradurre come “L’intera situazione è sotto controllo, il gioco è garantito” e “Non temere nulla, Signore; ‘Rug’ è la parola, tutto è sicuro”

Benjamin Franklin aveva la sicurezza, se non il comfort, in mente nel 1772 quando scrisse un epitaffio per lo scoiattolo domestico di un amico: “Here lies Skugg, as snug as a bug in a rug”, letteralmente “Qui giace Skugg, accoccolato come un insetto in un tappeto”.

Più di quattro secoli prima, tuttavia, il verbo “to pull” significava “tirare”, “strappare” o “lacerare una persona o una cosa, violentemente e con forza”. E l’espressione ormai obsoleta “rug and reave” significava “commettere rapina, saccheggiare e depredare”.

Una falsa sensazione di sicurezza; ritiro improvviso del sostegno; aspettative frustrate; tradimento. Insomma c’è davvero una lunga serie di significati dietro al termine “rug pull”…