Le nuove “token extension” di Solana rappresentano una “svolta” per gli NFT

Aniello Raul Barone
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Recentemente, la blockchain Solana ha lanciato 13 nuove estensioni di token (Token Extensions) che offrono agli sviluppatori una serie di nuove funzionalità con cui costruire.

Una di queste nuove funzionalità, in particolare, sta generando un notevole entusiasmo negli ambienti degli sviluppatori, ovvero la possibilità di incorporare i metadati in modo nativo negli NFT di Solana.

Parlando in generale, i metadati sono “dati al di sopra dei dati”. Si tratta cioè di dati che descrivono le caratteristiche di altri dati, fornendo informazioni su come sono stati formati e su come gestirli e conservarli nel tempo. Di conseguenza, i metadati rappresentano uno strumento essenziale nei protocolli informatici.

Per quanto riguarda la tecnologia blockchain in particolare, in quest’ambito i metadati consentono, tra le altre cose, di assegnare agli NFT informazioni aggiuntive, come immagini e parametri.

In precedenza, i token Solana potevano includere solo metadati minimi, come l’offerta di un determinato token. Adesso invece, le nuove estensioni dei token di Solana consentono un’interfaccia di metadati generica, non legata a nessun singolo stakeholder.

Questo significa che gli sviluppatori possono ora creare i propri standard NFT su misura, consentendo una maggiore concorrenza e innovazione all’interno dell’ecosistema NFT di Solana.

Non ci è voluto molto perché gli sviluppatori utilizzassero questa nuova capacità. Uno sviluppatore che lavora al popolare aggregatore di scambi decentralizzati Solana Jupiter, Ming Ng, ha già rilasciato un nuovo standard di token NFT Solana in collaborazione con il protocollo di frazionamento NFT Ovols.

Un monopolio di Metaplex?


Poiché in precedenza non c’era modo di allegare altri metadati agli NFT Solana in modo nativo, le aziende indipendenti da Solana hanno creato le proprie soluzioni. Una delle più grandi è stata Metaplex, l’azienda creatrice di un protocollo che consente la creazione di NFT.

Finora, il protocollo Metaplex ha consentito agli sviluppatori di Solana di allegare metadati aggiuntivi ai token a un costo di gran lunga inferiore a quello che avrebbe richiesto la creazione ex novo di un proprio protocollo di metadati.

Secondo Mert Mumtaz, CEO del fornitore di infrastrutture Solana Helius Labs, anche se gran parte dei 4,8 miliardi di dollari del mercato NFT di Solana non esisterebbe senza Metaplex, questa situazione non rappresentava una buona soluzione a lungo termine.

In un’intervista a DL News, Mumtaz ha dichiarato:

“Un’unica entità centralizzata e a scopo di lucro, Metaplex, detiene il monopolio dello standard NFT su Solana. La mancanza di concorrenza porta a una mancanza di innovazione”.

Il cofondatore e CTO di Metaplex Studios, la società a scopo di lucro che utilizza il protocollo Metaplex nei suoi prodotti, Nhan Phan, ha a sua volta dichiarato a DL News che Metaplex “non è mai stato un monopolio” e che in passato sono stati distribuiti diversi standard NFT insieme a quello di Metaplex.

Il protocollo Metaplex è di proprietà ed è gestito dalla Metaplex Foundation, un’entità senza scopo di lucro. Sebbene il codice del protocollo Metaplex sia open source, coloro che lo utilizzano non possono eliminare i costi obbligatori. Nhan Phan ha dichiarato:

“La nostra attenzione è sempre stata rivolta all’innovazione, ad esempio nel campo della compressione, e questo ci ha permesso di rimanere l’opzione di riferimento per gli sviluppatori di risorse digitali”.

In un whitepaper del settembre 2022 pubblicato dalla Metaplex Foundation si legge che il suo protocollo è stato utilizzato per coniare oltre 20 milioni di NFT, pari a oltre il 99,9% del mercato degli NFT Solana.

Inoltre, sempre stando a quanto ha affermato Nhan Phan, il protocollo Metaplex non si limita a essere una semplice estensione dei metadati, ma fornisce anche ulteriori strumenti per gli NFT di Solana, nonché una piattaforma di lancio per le raccolte NFT e per l’archiviazione dei dati NFT on-chain.

“C’è molto da migliorare”


Grazie alla possibilità di includere i metadati NFT in modo nativo, l’ecosistema NFT di Solana può ora mettersi al passo con quello di altre reti, come Ethereum, dove diversi standard NFT distinti, come ERC721, ERC1155 e più recentemente ERC404, hanno guadagnato grande popolarità.

Un portavoce del mercato NFT Magic Eden ha dichiarato che:

“La nuova estensione dei token è una svolta per gli NFT Solana. L’interfaccia dei metadati darà potere agli sviluppatori e permetterà loro di innovare facilmente con nuovi standard di token”.

Un modo per farlo è combinare l’estensione Metadata con l’estensione Transfer Hook. Questo consentirebbe agli NFT di seguire una logica personalizzata quando vengono trasferiti, e potrebbe essere utilizzato per creare token autorizzati o NFT che distribuiscono automaticamente le royalties.

Il marketplace Magic Eden non è l’unico a sottolineare la potenza delle estensioni dei token. Armani Ferrante, creatore del progetto NFT Mad Lads e dell’exchange NFT Backpack, ha dichiarato:

“C’è molto da migliorare per quanto riguarda gli NFT Solana. Le nuove estensioni dei token renderanno più facile l’esplorazione di caratteristiche importanti come l’applicazione delle royalties, e Backpack intende supportare i nuovi standard”.

Storicamente parlando, l’applicazione delle royalties degli NFT (la piccola parte di guadagno che spetta ai creatori degli NFT su ogni vendita di questi ultimi) è sempre stata una questione controversa.

Dal momento che alcuni marketplace di NFT hanno reso facoltative le royalties, altri marketplace, come OpenSea, hanno scelto di non applicare le royalties per gli NFT venduti sulla loro piattaforma.

La mancata applicazione delle royalties, secondo alcuni collezionisti di NFT, danneggia i creatori di NFT e impedisce loro di generare un flusso stabile di entrate dal loro lavoro.

 

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