Due conseguenze negative dell’halving di Bitcoin che probabilmente non immaginate

Lucio Prosperi
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L’halving è arrivato. E, ora più che mai, è al centro di infinite discussioni e analisi nel settore delle criptovalute. Frequentemente collegato a un ottimismo diffuso, questo evento determinante nella struttura stessa di Bitcoin non è foriero solo di elementi positivi ma può portare anche alcune conseguenze negative.

In questo articolo vogliamo focalizzarci proprio su due di queste implicazioni potenzialmente sfavorevoli per il mercato delle crypto.

Rischio di crollo di Bitcoin: ‘Compra il gossip, vendi la notizia’


Nella sua breve storia, Bitcoin ha sempre registrato significativi aumenti poco dopo il suo halving. In occasione della corsa al rialzo che è seguita al precedente evento di dimezzamento, BTC aveva raggiunto un picco di 69.000 dollari, realizzando un ATH all’epoca.

Fonte : bitcoinblockhalf.com/tradingview

Anche se la situazione è leggermente cambiata nelle settimane precedenti questo quarto halving, con la recente tendenza al rialzo che ha portato il prezzo del token al suo nuovo ATH di 73.000 dollari, sembra che i trader non abbiano cambiato strategia.

Le questioni relative al detto finanziario ‘Compra il gossip, vendi la notizia‘ hanno già iniziato ad animare la rete. Infatti, molti investitori stanno già accumulando il token con l’obiettivo di rivenderlo dopo un’eventuale esplosione seguente all’halving.

Questa pressione delle vendite potrebbe avere un impatto considerevole sul prezzo di Bitcoin nelle prossime settimane, con rischi di trend ribassista per l’intero mercato.

In un recente post sul suo blog, Arthur Hayes, co-fondatore ed ex CEO dell’exchange BitMEX, ha condiviso questo punto di vista. Egli precisa che il discorso rialzista associato all’halving è “ben radicato nella mente degli investitori”.

Secondo lui, Bitcoin potrebbe rispondere negativamente alle previsioni in occasione di questo halving con una correzione. Una possibilità che non dovrebbe essere sottovalutata.

Inoltre, alcuni osservatori, in particolare John Nahas, vicepresidente senior dello sviluppo commerciale presso Ava Labs, concordano sul fatto che il mercato sia notevolmente evoluto, tendendo ora verso una certa istituzionalizzazione, grazie agli ETF Bitcoin. E questo mette in discussione qualsiasi analisi basata sugli aumenti che hanno seguito gli halving precedenti.

In caso di diminuzione dell’interesse per BTC, gli investitori potrebbero rivolgersi a token a tema Bitcoin come 99Bitcoins ($99BTC), che ha appena raccolto 500.000 dollari a pochi giorni dal via della sua prevendita.

L’halving porta alla centralizzazione del mining di BTC nelle mani di pochi


Alla sua creazione nel 2009, Bitcoin è stato lanciato come un token deflazionistico con un’offerta totale di 21.000.000 BTC. Per garantire la scarsità del suo token, Satoshi Nakamoto ha pensato all’halving, un evento durante il quale i ricavi del mining della criptovaluta vengono dimezzati.

Con questo quarto halving, il numero di token offerti a ogni validazione di un blocco è passato da 6,25 BTC a 3,125 BTC. Così, ogni quattro anni, i miner attivi sulla blockchain di Bitcoin registrano una riduzione delle loro ricompense, che inibisce in qualche modo le loro attività.

Di conseguenza, le piccole imprese specializzate nel mining spengono le loro macchine, non riuscendo più a garantirsi gli stessi profitti di prima. Questo evento, dunque, spinge il mercato verso un sistema più centralizzato, dove una parte significativa di tutta la potenza di mining è controllata dai grandi pool del settore. Un cambiamento che influisce negativamente sull’intera rete, rendendola vulnerabile alla manipolazione.

In queste condizioni, ci saranno effettivamente meno miner in grado di contribuire alla protezione e alla stabilizzazione della blockchain. Di contro, è opportuno notare che i miner sono sempre stati in grado di affrontare queste sfide durante le ultime riduzioni.

Nel grafico qui sotto è possibile constatare che i loro guadagni, dopo aver raggiunto un picco durante l’anno 2021, sono progressivamente diminuiti.

Fonte: Nasdaq.com

Oggi, stiamo assistendo a una consapevolezza diffusa da parte delle diverse entità specializzate nel mining di Bitcoin, che si sono da tempo attivamente preparate a questa quarta riduzione.

Detto questo, Adam Sullivan – CEO di Core Scientific – così come molti altri osservatori e analisti,  ritiene che il prezzo di Bitcoin giocherà un ruolo cruciale nel futuro dei miner perché un’eventuale una diminuzione della valutazione della criptovaluta potrebbe mettere in seria difficoltà le società di mining.

D’altra parte, un aumento del suo prezzo dopo l’halving incrementerebbe la redditività dei minatori, favorendo contemporaneamente il mantenimento delle attività di mining.

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