Il market cap delle stablecoin a livelli record negli ultimi 11 mesi: va a $134 miliardi

Laura Di Maria
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Il settore crypto sta dando grandi soddisfazioni agli investitori malgrado l’arresto della crescita di Bitcoin. Il market cap delle stablecoin ha toccato il livello massimo negli ultimi 11 mesi, e l’inizio dell’anno ha visto un aumento dell’attività sulla rete.

Il market cap delle stablecoin è in crescita costante da mesi


Una recente ricerca di mercato condotta dalla società di analisi crypto CCData ha analizzato le performance del settore con particolare attenzione a quelle delle stablecoin.

Questo mese, il market cap delle stablecoin è aumentato del 2,45%, raggiungendo 134 miliardi di dollari, il punto più alto da febbraio 2023. Il massimo di undici mesi e il quarto mese consecutivo di crescita.

Aumenta anche il volume del trading delle stablecoin che ha raggiunto 995 miliardi di dollari a dicembre, con un aumento del 27,6% in un mese e il più alto livello di attività su CEX di tutto l’anno.

Anche i dati raccolti da Glassnode evidenziano un trend positivo. Il particolare aumenta su base mensile, pari a 4,1 miliardi di dollari, l’offerta aggregata di stablecoin, che registra un ulteriore record in 21 mesi.

Da ottobre dello scorso anno, l’offerta di stablecoin è aumentata in maniera costante riflettendo la crescita del prezzo di Bitcoin. Questo ha contribuito alla crescita aggregata della capitalizzazione delle stablecoin, che già il 18 gennaio superava i 128 miliardi di dollari.

Le istituzioni preferiscono le stablecoin


A guidare la crescita del mercato delle stablecoin è stato l’ottimismo diffuso sull’approvazione degli ETF spot di Bitcoin. Secondo il report di CCData le previsioni per gennaio sono più rosee rispetto ai risultati, già molto interessanti, di dicembre.

Il volume di scambi on-chain aveva raggiunto i 579 miliardi di dollari il 10 gennaio, data in cui la SEC ha dato l’ok agli ETF spot di Bitcoin. Nei restati venti giorni è ragionevole credere che questo trend rialzista sia continuato.

Il successo delle stablecoin in questo momento mostra che gli investitori istituzionali hanno continuato ad aumentare la loro esposizione agli asset digitali. L’aumento è iniziato in vista dell’approvazione degli ETF e continua adesso che il prodotto è stato lanciato sul mercato.

Le stablecoin sono apprezzate dagli investitori professionisti per il fatto di non essere esposte a volatilità come succede alle altre crypto. Il loro valore è ancorato con un rapporto 1:1 a quello della valuta fiat sottostante. Questo basta perché alcuni investitori istituzionali le preferiscano come strumento per la compravendita di altre crypto.

Di solito, gli osservatori considerano i movimenti dei volumi di trading delle stablecoin come un parametro per definire il livello di partecipazione istituzionale al mercato crypto.

La composizione del mercato delle stablecoin è in evoluzione


Seppure la dominance di Tether non sembra essere messa in dubbio, nuovi attori si confermano come potenziali leader di mercato. USD Tether continua a guidare il gruppo in termini di volumi di trading e market cap con una quota di mercato di oltre il 70% sulle prime 10 stablecoin.

La seconda posizione spetta a Circle USD Coin (USDC), con una quota del 19%. Segue DAI e a sorpresa si posiziona quarta in classifica FUSD.

Dopo le grane di Binance negli USA e l’imposizione di abbandonare Paxos come emittente di BUSD, equiparato a un titolo, Binance è corsa ai ripari con First Digital USD (FDUSD).

Seppure in quarta posizione per capitalizzazione, tallona da vicino USDC che ha un volume di scambi di 4,9 miliardi di dollari, mentre FDUSD, lanciata lo scorso giugno, conta già su un volume di trading di 3,8 miliardi di dollari.

First Digital USD (FDUSD) è in rapida crescita e oggi ha una capitalizzazione di 2,6 miliardi di dollari. Dato ancora più impressionante se si considera che a giugno iniziava con meno di 100 milioni di dollari. In sei mesi ha superato concorrenti come TUSD, USDD e FRAX.

La crescita di FDUSD è attribuita alla gestione trasparente delle riserve e alla sua espansione su più blockchain, BSC ed Ethereum.

Le banche centrali accelerano sulle CBDC


Dall’indagine di CCData emerge anche la fretta delle banche centrali di molte nazioni nel mondo di dare una spinta alla ricerca e sviluppo delle proprie valute digitali, le CDBC.

Per esempio la Banca di Spagna è ora in fase di sperimentazione della propria CDBC, mentre la Turchia è già in fase due. In Cina, dove da tempo la CBDC è stata introdotta nel sistema monetario nazionale, si è registrato il primo caso di riciclaggio di denaro in forma di CBDC.

Cresce anche lo sforzo della Banca Centrale Europea per ampliare lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per effettuare transazioni offline con l’Euro digitale. Invece, la Reserve Bank of India si prepara a migliorare i pagamenti transfrontalieri per renderli più veloci ed economici con le CBDC.

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