Il patrimonio netto di CZ si riduce dell’82% a causa delle sfide normative di Binance

Sauro Arceri
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Il CEO e co-fondatore di Binance, Changpeng Zhao, è stato duramente colpito dai recenti sviluppi del mercato delle criptovalute e ha visto crollare il suo patrimonio netto.

Secondo quanto riportato nell’ultimo aggiornamento del Bloomberg Billionaires Index, pubblicato il 26 ottobre, Zhao ha visto il suo patrimonio netto contrarsi di 11,9 miliardi di dollari. Questo rappresenta un notevole calo rispetto al suo portafoglio, valutato a 96,9 miliardi di dollari all’inizio dell’anno precedente.

In passato, Changpeng Zhao si trovava tra i primi dieci individui più ricchi al mondo, ma ora è sceso al 95° posto, con un patrimonio netto stimato di 17,3 miliardi di dollari.

Parallelamente, un’altra figura di spicco nel mondo delle criptovalute, Sam Bankman-Fried, ex CEO dell’exchange di criptovalute FTX, ha visto il suo patrimonio netto passare dai 16 miliardi di dollari, acclamati un tempo, a zero.

Attualmente, infatti, Bankman-Fried si trova sotto inchiesta penale e civile a causa del suo coinvolgimento nella bancarotta di FTX avvenuta nel novembre 2022, un evento disastroso che ha causato la perdita di miliardi di dollari e ha sconvolto l’intero mercato delle criptovalute.

La difficile strada di Zhao e Binance


Il calo del patrimonio netto di Changpeng Zhao sembra essere correlato al significativo declino del 38% nei volumi di trading su Binance. Questo calo è stato innescato dai recenti sforzi normativi negli Stati Uniti e a livello globale per regolamentare le transazioni di asset digitali.

Bloomberg ha calcolato il patrimonio netto di Zhao basandosi sui dati relativi ai volumi di trading spot e derivati su Binance, nonché sulle commissioni pubblicate sul sito web dell’exchange. Questi calcoli hanno impiegato i dati provenienti da CoinGecko e Coinpaprika fino a ottobre 2023.

Binance, che vanta una base di 150 milioni di utenti ed è la più grande piattaforma di trading crypto per volumi, ha registrato un calo costante della sua quota di mercato per sette mesi consecutivi. Questo declino è continuato anche dopo il collasso della sua rivale FTX.

Secondo molti osservatori, il calo dei volumi di trading è stato in gran parte influenzato dal prolungato periodo di incertezza che ha colpito il mondo delle criptovalute, portando a numerosi fallimenti e carenze di minatori.

Nel gennaio 2022, i volumi di trading su Binance erano in aumento del 55%, in seguito al boom dei prezzi delle criptovalute l’anno precedente che aveva spinto il prezzo di Bitcoin oltre i 64.000 dollari.

Binance e la sfida della regolamentazione


Negli ultimi tempi, Binance è stata oggetto di azioni legali da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) e della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) negli Stati Uniti. Le accuse riguardano la presunta offerta di servizi di trading su titoli non registrati, registrazioni inadeguate, commistione di attività degli utenti e commercializzazione di derivati non registrati nei mercati statunitensi.

Nonostante le difese, gli utenti rimangono scettici riguardo l’approccio normativo dell’exchange, preoccupati dai recenti abbandoni di dirigenti aziendali e dal ritiro di Binance dal mercato russo.

La controparte statunitense di Binance, Binance.US, ha subito un calo nei volumi di trading rispetto all’anno precedente. Changpeng Zhao possiede una partecipazione dell’86% in questa entità.

In seguito alle azioni legali, l’exchange ha cessato il supporto per le transazioni in dollari, causando una perdita significativa nel valore complessivo di Zhao, stimata in un miliardo di dollari.

 

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