L’artista NFT Ryder Ripps deve pagare $9 milioni a Yuga Labs – Diritti d’autore per i Non Fungible Token?

Laura Di Maria
| 4 min read

L’artista NFT Ryder Ripps e il suo socio Jeremy Cahen devono risarcire Yuga Labs, l’etichetta che ha creato la famosa, e costosa, serie di NFT Bored Ape Yacht Club (BAYC) quasi 9 milioni di dollari. Il giudice ha stabilito che la collezione creata da Ripps, intitolata appunto Ryder Ripps/BAYC, rappresenti una violazione del diritto d’autore di Yuga Labs.

Entrambi gli imputati non potranno mai più usare il nome BAYC o i suoi derivati per le loro opere secondo quanto ha stabilito la sentenza del tribunale lo scorso venerdì.

Inoltre, il giudice distrettuale John Walter che ha seguito il caso, ha stabilito che i due dovranno trasferire qualsiasi elemento si possa ricondurre alla proprietà intellettuale oggetto di violazione. I due hanno due settimane per restituire a Yuga Labs codici, password e credenziali relative agli NFT incriminati.

In pratica, sono tenuti a restituire tutto quello che concerne la collezione NFT Ryder Ripps/BAYC che è in loro possesso e Yuga Labs si incaricherà della loro distruzione.

A carico dei due imputati riconosciuti colpevoli ci sono anche le spese legali, che ammontano a circa 7 milioni di dollari accumulati durante oltre due anni di processo.

Non è ancora detta l’ultima parola


Yuga Labs l’ha spuntata e adesso il caso costituisce un precedente nell’ambito del diritto d’autore per gli NFT. Ma la cosa potrebbe ancora riservare qualche colpo di scena.

Cahen, che su X si fa chiamare Pauly0x, ha detto che lui e Ripps hanno intenzione di presentare ricorso presso la Nona Corte della California.

“Il caso continua”, ha concluso.

Ma perché il caso Ryder Ripps/Yuga Labs attira così tanto l’attenzione dei media?

Si tratta del primo caso portato in tribunale che potrebbe definire le regole sulla tutela proprietà intellettuale e dei brand nel mercati NFT e crypto. L’ordinamento statunitense attribuisce un ruolo chiave alle risoluzioni adottate dai giudici nelle specifiche sedi che, come si dice in gergo, fanno giurisprudenza. Cioè giocano un ruolo chiave nel determinare la direzione delle future decisioni riguardo uno stesso ambito legale.

Se la sentenza di venerdì non verrà ribaltata, artisti e aziende conteranno sulla tutela legale per determinare la proprietà intellettuale e i loro marchi, anche in un contesto emergente come i mercati tech ad alta decentralizzazione.

L’azione di Yuga Labs contro l’uso non autorizzato dei propri NFT ribadisce l’importanza di tutelare il diritto d’autore anche in questo ambito.

Cosa è successo tra Ripps e Yuga Labs


Ripps e Cahen hanno lanciato la collezione NFT Ryder Ripps Bored Ape Yacht Club (RR/BAYC) a maggio 2022. Come è facile intuire, la collezione di Ripps somigliava parecchio a quella originale delle scimmie annoiate di Yuga Labs. Salvo che, secondo Ripps, quest’ultima aveva molti più riferimenti ai simboli nazisti.

Ryder Ripps, che si definisce un artista visuale e designer creativo, realizza opere d’arte che si collocano al confine tra settori chiave, l’arte, Internet e il commercio.

La collezione nata dalla collaborazione con Jeremy Cahen nasce per contestare i rimandi, troppi a detta dei due, alla cultura neonazista e dell’estrema destra statunitense. I due denunciano la presenza di riferimenti “razzisti, neonazisti e dell’alt-right”. Lo stesso logo di BAYAC, un teschio, ricorderebbe un simbolo nazista.

Quindi i due si sarebbero appropriati del logo BAYC solo per richiamare all’attenzione del pubblico il presunto uso di materiale offensivo da parte di Yuga Labs.

Un mese dopo, a giugno, Yuga Labs ha citato in giudizio Ripps e il suo socio, sostenendo che le copie degli NFT svalutavano quelli autentici.

Secondo Yuga, Ripps e socio sono riusciti a vendere e promuovere la loro collezione solo perché era identica all’originale. Quindi gli avvocati di Yuga hanno argomentato l’operato dei due come un deliberato attacco per indebolire Yuga creando incertezza tra i consumatori che non potevano più distinguere chi fra RR/BAYC e BAYC fosse il vero brand.

Ad agosto è arrivata la contromossa di Ripps che ha cercato di contestare le accuse sostenendo che la sua collezione NFT fosse una critica artistica ai modelli originali. L’argomentazione non è piaciuta al giudice che poco dopo ha formulato un’accusa di violazione del marchio. A cui, a ottobre, è seguito l’ordine nei confronti di Ripps e Cahen di pagare a Yuga Labs oltre 1,5 milioni di dollari di danni.

Perché Yuga Labs è così famosa


Correva l’anno 2021 e d’improvviso la community crypto e non solo fu travolta da una nuova passione incontenibile, quella per i token non fungibili e il loro uso nell’arte.

In quel periodo Yuga Labs Inc. lancio la propria collezione NFT nota come Bored Ape Yacht Club (BAYC) che fece breccia nel cuore di tante celebrity.

La collezione era composta da 10.000 token non fungibili (NFT) associati ad altrettante opere uniche e distinte tra loro che rappresentano delle scimmie, annoiate, in stile urban e cartoon.

Ogni BAYC è un oggetto digitale unico che spesso vale centinaia di migliaia di dollari o di più sul mercato secondario.

Yuga sostiene di possedere diversi marchi, non registrati, associati alla collezione principale, che vengono usati per pubblicizzare e vendere i token e i relativi servizi. Quindi ricadono sotto l’ombrello della proprietà di Yuga termini come BORED APE YACHT CLUB, BAYC, BORED APE oltre a vari loghi BAYC.

___

Leggi anche: