L’exchange OKX è oggetto di indagini in Corea del Sud

Aniello Raul Barone
| 3 min read

La Digital Asset eXchange Alliance (DAXA), composta dai cinque maggiori exchange di criptovalute in Corea del Sud, ha dichiarato a TheBlock di aver denunciato l’exchange crypto OKX alle autorità locali con l’accusa di aver operato senza un’adeguata registrazione.

OKX in subbuglio in Corea del Sud


Mercoledì scorso, la Digital Asset eXchange Alliance (DAXA), che comprende i cinque maggiori exchange di criptovalute della Corea del Sud, ha dichiarato al media TheBlock di aver denunciato l’exchange OKX alle autorità locali per aver effettuato operazioni di trading senza una corretta registrazione.

La Digital Asset eXchange Alliance (DAXA) è composta da Upbit, Bithumb, Coinone, Korbit e Gopax ed è stata fondata nel 2022. Il loro obiettivo è quello di “istituire un organo consultivo autonomo per la crescita sana dell’industria delle criptovalute e la protezione degli investitori”.

In breve, le accuse di DAXA includono attività illegali e tattiche promozionali discutibili. Infatti, sostengono che il noto exchange OKX abbia utilizzato influencer locali per attirare nuovi utenti.

Secondo il media locale News1:

“OKX ha promosso attivamente Jumpstart, la sua piattaforma leader per il trading e la vendita di criptovalute, utilizzando influencer di asset digitali su Telegram”.

La patata bollente passa alle autorità di regolamentazione locali


Di conseguenza, DAXA ha accusato l’exchange di “operare in Corea senza fare rapporto alle autorità locali” e ha quindi inoltrato la segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF).

Un portavoce di DAXA ha confermato a TheBlock che ulteriori decisioni in merito alla questione, adesso, spettavano all’Unità di Informazione Finanziaria.

Nell’agosto del 2022, le autorità coreane avevano notificato la violazione di alcune leggi sulla rendicontazione finanziaria a 16 diversi exchange, tra cui OKX e KuCoin.

In Corea del Sud, infatti, ogni exchange ha l’obbligo di registrarsi prima di poter offrire servizi di criptovalute.

Il precedente di Terra Luna


Le vicende che hanno innescato il disastroso crollo di Terra Luna, e le conseguenze che questo ha avuto sugli investitori, hanno profondamente segnato le autorità finanziarie della Corea del Sud.

Secondo quanto riportato dal media sudcoreano YTN all’inizio del 2023, infatti, uno dei maggiori enti di vigilanza del Paese, il Servizio di Supervisione Finanziaria (FSS), aveva cercato di avvisare i dirigenti di Terraform (Do Kwon e Daniel Shin) in merito al modello di business della compagnia. Questi ultimi, però, avrebbero completamente ignorato gli avvisi dell’autorità finanziaria, con tutte le debite conseguenze che questa scelta ha comportato.

Gli sforzi della Corea del Sud per creare un ecosistema sano e sicuro per le criptovalute


Le autorità di regolamentazione finanziaria della Corea del Sud, stanno ora cercando di dare vita a una struttura normativa in grado di favorire il corretto sviluppo del settore, al fine di rendere stabile e sicuro l’ecosistema delle criptovalute

In questo contesto, la Commissione per i Servizi Finanziari (FSC) della Corea del Sud ha lanciato il VASP per rafforzare la regolamentazione nel Paese.

Inoltre, dovrebbe essere stabilita una tabella di marcia e le autorità dovrebbero “istituire un sistema di monitoraggio del trading eccessivo entro aprile”.

Il direttore finanziario Lee Hyun-Hyun ha dichiarato:

“I danni causati da atti sleali come la quotazione dei fondi e la manipolazione della distribuzione, minano la fiducia del mercato. È difficile aspettarsi lo sviluppo dell’industria degli asset digitali senza l’eliminazione di qualsiasi atto violento… Chiediamo di attrezzare completamente l’intera organizzazione, il sistema e i sistemi di controllo interno fino all’applicazione della legge”.

Inoltre, secondo quanto riferito, le autorità di regolamentazione sarebbero addirittura in procinto di consultare il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, Gary Gensler, con lo scopo di discutere come affrontare al meglio la regolamentazione dell’industria delle criptovalute in Corea del Sud.

 

Leggi anche: