L’Italia introduce maggiore vigilanza e normative più rigide sulle criptovalute

Aniello Raul Barone
| 2 min read

Regole crypto più severe in Italia

L’Italia ha in programma l’attuazione di norme più severe per il suo mercato delle criptovalute, tra cui multe significative per la manipolazione del mercato e l’insider trading.

Secondo un recente articolo di Reuters, il governo italiano si sta preparando a introdurre misure per migliorare la supervisione delle attività legate alle criptovalute. La bozza di decreto esaminata da Reuters prevede multe considerevoli per i reati rilevanti.

L’Italia si prepara a introdurre una nuova regolamentazione sulle criptovalute con una sorveglianza più rigorosa e sanzioni più severe


Il governo italiano, come richiesto dalla sua adesione al quadro della regolamentazione europea sui mercati delle criptovalute (MiCA), è sul punto di incrementare la sorveglianza sui mercati e sulle crypto-attività.

Le nuove norme che l’Italia si prepara a varare prevedono una maggiore supervisione sul mercato crypto, al fine di individuare e punire sia gli schemi di manipolazione dei mercati sia le attività di insider trading e divulgazione non autorizzata di informazioni riservate.

La bozza di decreto, che dovrebbe essere approvata dal Consiglio dei Ministri, propone multe da 5.000 a 5 milioni di euro (da 5.400 dollari a 5,4 milioni di dollari).

L’indagine dell’agenzia di stampa tedesca Reuters afferma che le banche centrali e le organizzazioni internazionali hanno messo in guardia dalle criptovalute a causa della loro mancanza di valore intrinseco e della loro minaccia alla stabilità macroeconomica e finanziaria.

Inoltre, le indagini globali hanno anche indicato che le criptovalute possono facilitare le attività fraudolente.

Nell’ambito di una normativa europea (MiCA) introdotta l’anno scorso, lo schema proposto nomina la Banca centrale italiana e l’autorità di regolamentazione del mercato Consob come autorità primarie per la supervisione delle attività di criptovaluta, garantendo la stabilità finanziaria.

Le dinamiche del quadro normativo MiCA dell’Unione Europea


Nel 2022, l’Unione Europea ha approvato per la prima volta il quadro normativo MiCA, mettendo di fatto le società blockchain davanti a difficili sfide.

Adesso, le società blockchain, gli operatori del settore delle criptovalute e i protocolli DeFi saranno obbligate a decidere se decentralizzare del tutto le loro reti oppure conformarsi alle nuove normative antiriciclaggio e di verifica dell’identità (KYC) delle loro strutture.

In effetti, i requisiti di segnalazione del MiCA non si applicano ai protocolli interamente decentralizzati; gli attuali operatori del settore, tuttavia, rischiano di non soddisfare del tutto la definizione del MiCA circa una rete adeguatamente decentralizzata.

Questo accade perché gli attuali protocolli DeFi si avvalgono dell’utilizzo di intermediari, come per esempio le fondazioni, per la moderazione delle comunità.

La normativa implica invece che i protocolli DeFi devono essere completamente decentralizzati oppure, in alternativa, accettare la proposta non facile di applicare la verifica KYC ai loro utenti.

Leggi anche: