Nuove regole per le riserve degli exchange in Corea del Sud

Marcello Bonti
| 2 min read

A partire da settembre, gli exchange crypto sudcoreani dovranno mantenere un fondo di riserva di almeno 3 miliardi di won (circa 2,1 milioni di euro) in conti bancari appositi.

Le nuove disposizioni per gli exchange in Corea del Sud puntano a migliorare la tutela degli utenti in caso di incidenti imprevisti come hacking o guasti al sistema.

Nuove disposizioni dalla Banca Centrale


Secondo quanto riportato dalle testate locali, i principali exchange come Upbit e Bithumb sarebbero già pronti ad aderire alle nuove linee guida delineate dalla Korea Federation of Banks.

Queste linee guida, le “Virtual Asset Real-Name Account Operation Guidelines“, stabiliscono che gli exchange devono tenere come riserve almeno 3 miliardi di won o il 30% dei loro depositi medi giornalieri, a seconda di quale sia il valore più alto, per coprire le potenziali passività derivanti da eventi a rischio.

Il limite massimo del fondo di riserva è fissato a 20 miliardi di won (14 milioni di euro), fornendo così un chiaro limite.

La Corea del Sud approva una normativa completa sulle criptovalute


Questi provvedimenti arrivano dopo che i legislatori sudcoreani hanno approvato un’ampia normativa sulle criptovalute, composta da 19 disegni di legge.

Ora la Commissione per i servizi finanziari e alla Banca di Corea hanno il compito di supervisionare il settore e hanno mandato per definire le norme valide per gli operatori e i depositari di criptovalute.

Inoltre, autorizza le autorità ad agire contro le pratiche commerciali scorrette nel settore degli asset virtuali.

Oltre alla definizione dei termini delle riserve da tenere, i nuovi regolamenti rafforzano le procedure di verifica dell’identità dei clienti, nota come Know Your Customer (KYC), e di trasferimento di fondi.

Tutte le direttive saranno operative entro il prossimo gennaio 2024.

Gli ostacoli per gli exchange più piccoli


Gli exchange più grandi come Upbit dovranno mantenere una riserva pari al 30% del valore dei depositi giornalieri. Le cose si complicano per gli exchange più piccoli che potrebbero non raggiungere il capitale minimo richiesto specie dopo la contrazione del volume d’affari dopo l’entrata in vigore delle precedenti modifiche normative.

La Corea del Sud ha anche istituito un’unità investigativa dedicata che combatte i crimini legati alle criptovalute e protegge gli investitori.

La nuova spinta all’aggiornamento normativo nel Paese asiatico deriva dall’approvazione della legge sulla tutela dei possessori di asset virtuali approvata lo scorso giugno.

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