Alibaba nomina un presidente favorevole alle criptovalute

Sauro Arceri
| 2 min read

Alibaba ha annunciato che Joseph Tsai, l’attuale vicepresidente esecutivo e sostenitore delle criptovalute, sostituirà il veterano Daniel Zhang, da otto anni alla presidenza dell’azienda.

La famosa società fondata da Jack Ma, inoltre, in un comunicato stampa di martedì ha dichiarato che Eddie Wu, attuale presidente delle divisioni di commercio online Taobao e Tmall, assumerà a sua volta la carica di amministratore delegato dell’azienda da 240 miliardi di dollari.

Entrambe le nomine diverranno esecutive il 10 settembre 2023.

Il cambio di leadership avviene nel delicato periodo in cui Alibaba sta cercando di portare avanti una ristrutturazione a sei nel tentativo di creare una famiglia di leader autonomi nelle rispettive attività, che vanno dal cloud computing alla logistica e al commercio internazionale.

Tuttavia, all’interno della comunità delle criptovalute, si è ipotizzato che questa mossa sia un segnale dell’intenzione di Alibaba di abbracciare il Web3 e le criptovalute in Cina, soprattutto considerando che il Paese continua a sperimentare il settore a Hong Kong.

Tsai, infatti, è stato ed è tutt’ora un convinto sostenitore delle criptovalute e degli asset digitali. La prima volta che ha annunciato pubblicamente il suo interesse per lo spazio Web3 è stato nel dicembre 2021, con il breve tweet: “Mi piacciono le criptovalute“.

A partire da quel momento, Tsai è stato un investitore attivo nello spazio crypto e ha partecipato ai round di raccolta fondi per l’exchange di criptovalute FTX, ora crollato, per la popolare soluzione di scalabilità di Ethereum, Polygon, e per la piattaforma NFT e metaverse Artifact Labs.

Il prossimo presidente di Alibaba è anche proprietario dei Brooklyn Nets, la squadra di basket di Philadelphia che ha visto due dei suoi giocatori chiave, Kevin Durant e Spencer Dinwiddie, entrare nel mondo delle criptovalute.

Cosa significa per la Cina l’adozione delle criptovalute da parte di Hong Kong?


Hong Kong, una regione amministrativa speciale della Cina che attualmente gode di una certa autonomia, ha recentemente mostrato un chiaro desiderio di ricostruire la sua posizione di hub per il settore crypto.

All’inizio di questo mese, il primo giugno, il regolatore finanziario della città ha implementato il nuovo quadro normativo per le criptovalute.

In base al nuovo regolamento, Hong Kong consentirà agli investitori al dettaglio della città di negoziare specifici “token a grande capitalizzazione” su exchange autorizzati, a condizione che vengano messe in atto misure di salvaguardia come i test di conoscenza, i profili di rischio e limiti di esposizione ragionevoli.

Di recente, la città-stato ha anche fatto pressione su alcune banche, tra cui HSBC, Standard Chartered e Bank of China, affinché si impegnino con i clienti delle criptovalute.

Alcuni considerano Hong Kong come il terreno di prova della Cina per gli asset digitali, sostenendo che la Cina continentale potrebbe essere la prossima ad accogliere le criptovalute.

Tuttavia, il pioniere crypto Bobby Lee, che ha creato il primo exchange di Bitcoin in Cina e ha fondato il provider di storage di criptovalute Ballet Global, con sede negli Stati Uniti, ha affermato che non c’è alcuna garanzia che la Cina cambi la sua posizione contro le criptovalute.

Lee ha affermato che i funzionari che hanno permesso agli exchange di ottenere una licenza potrebbero avere aspettative eccessive per quanto riguarda i collegamenti con la Cina continentale, dato che il commercio di asset digitali rimane vietato in Cina.

Secondo Lee, infatti, gli exchange nutrono la speranza (quasi fantasiosa) che se i funzionari permettono loro di ottenere una licenza, allora forse avvieranno anche una sorta di collegamento commerciale che permetta l’ingresso delle criptovalute nella Cina continentale.

 

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social