Il DOJ statunitense accusa SBF di aver divulgato il diario privato di Caroline Ellison

Sauro Arceri
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Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) degli Stati Uniti ha messo nel mirino l’ex CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, accusandolo di avere ceduto al New York Times (NYT) il diario privato di Caroline Ellison.

L’accusa è scaturita in seguito alla pubblicazione di un articolo da parte del NYT che ha riportato riflessioni private di Ellison. In risposta a ciò, il DOJ ha richiesto un divieto di rilasciare dichiarazioni extragiudiziali ai testimoni e alle altre parti coinvolte nel caso.

Gli avvocati del DOJ hanno sottolineato che la condivisione di materiale riguardante la testimonianza o la credibilità di potenziali testimoni può minacciare un processo equo e l’integrità della giustizia. Pertanto, la regola 23.1(a) proibisce agli avvocati e ai loro agenti di divulgare informazioni non pubbliche che possano interferire con il giusto svolgimento del processo. Gli avvocati hanno scritto testualmente:

“Le azioni dell’imputato (la condivisione di scritti personali di Caroline Ellison con un reporter del New York Times) implicano la preoccupazione centrale della Regola 23.1, secondo cui la diffusione di materiale relativo alla ‘testimonianza o alla credibilità di potenziali testimoni’ presume una sostanziale probabilità o un pregiudizio per un processo equo e per la corretta amministrazione della giustizia”.

Tuttavia, l’accusa di divulgazione del diario privato non è l’unico problema legale con cui Bankman-Fried e altri dirigenti di FTX devono confrontarsi. La dirigenza provvisoria di FTX ha intentato una causa civile separata contro Bankman-Fried, Ellison e altri dirigenti per recuperare contanti e annullare transazioni per un valore complessivo di oltre 1 miliardo di dollari.

Tra le accuse contenute nella causa, si afferma che Bankman-Fried avrebbe dirottato 10 milioni di dollari di fondi FTX.US sul suo conto personale. Suo fratello Gabriel, invece, avrebbe pianificato l’acquisto dell’isola di Nauru utilizzando i fondi della fondazione, mentre oltre 100 milioni di dollari sarebbero stati utilizzati per donazioni politiche, mescolando fondi dell’azienda e dei clienti.

Inoltre, la causa rivela che durante una grave crisi di liquidità di FTX, Caroline Ellison si sarebbe concessa un bonus di 22,5 milioni di dollari.

La situazione si sta ancora evolvendo e il DOJ sta cercando di proteggere l’equità del processo contro eventuali interferenze o manipolazioni mediatiche, mentre la causa civile separata continua ad aggiungere ulteriori complessità al quadro giuridico che coinvolge FTX e i suoi ex dirigenti.

 

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