Ex dirigenti FTX collaborano a un exchange con sede a Dubai

Marcello Bonti
| 3 min read

Un gruppo di ex dirigenti di FTX ha unito le forze per fondare una nuova piattaforma di trading di criptovalute con sede a Dubai.

La startup si chiama Trek Labs e sarà guidata da Can Sun, ex consulente generale di FTX. Ha già ricevuto una licenza per operare da parte dell’autorità che regolamenta le criptovalute a Dubai lo scorso mese. A darne la notizia è stato il Wall Street Journal.

Armani Ferrante, un altro ex dipendente di FTX, ricopre il ruolo di amministratore delegato della holding di Trek nelle Isole Vergini e gestisce anche un’azienda partner chiamata Backpack, specializzata nella progettazione e gestione di wallet per le valute digitali.

Si fa riferimento a Ferrante anche nel comunicato stampa che annunciava il lancio di Backpack Exchange.

Sun e Ferrante hanno dichiarato al WSJ che intendono affrontare i problemi che hanno portato al fallimento di FTX.

Particolare enfasi è stata rivolta al tema della protezione dei conti degli utenti, un passaggio obbligato dopo il polverone sollevato dal fallimento dell’exchange FTX.

Trek Labs nasce dalle ceneri di FTX a Dubai


Backpack Exchange, il brand commerciale di Trek Labs, consentirà ai clienti di possedere i propri fondi e custodirli in maniera autonoma sui propri wallet crypto.

Questi wallet sono pensati per offrire innovative tecniche di calcolo multiparty. Cioè richiedono l’approvazione di più parti per effettuare qualsiasi transazione.

In questo modo, l’exchange non avrà accesso diretto ai conti dei clienti, così da garantire maggiore sicurezza e trasparenza.

I clienti di Backpack Exchange potranno verificare lo stato dei loro conti in qualsiasi momento.

Come il pubblico risponderà a questa novità è tutto da vedere. Pesa molto la cattiva reputazione di FTX e le buone intenzioni potrebbero non essere una garanzia sufficiente.

Sun ha ammesso che nell’era post-FTX fiducia e trasparenza sono fondamentali per creare una vera alternativa per competere con gli exchange già in attività.

Trek Labs assume altri ex dipendenti di FTX


Per rafforzare il team, Sun e Ferrante hanno assunto in Trek Labs altri ex dipendenti di FTX che si occupavano di questioni legali e di conformità.

In particolare, Sun è stato chiaro parlando del suo precedente ruolo in FTX, lo ha scritto nero su bianco nei documenti legali e nel materiale prodotto per gli investitori.

Ha anche informato le autorità di Dubai di aver testimoniato contro Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX di recente condannato per frode e per aver aver convogliato i fondi dei conti dei clienti su quelli dell’azienda.

Durante il processo, Sun ha testimoniato che Bankman-Fried gli aveva assicurato che i fondi dei clienti erano segregati e protetti. Solo in seguito è emerso che i fondi erano stati dirottati verso la società di trading di Bankman-Fried sfruttando una backdoor segreta del software.

Sun si era rifiutato di legittimare sul piano legale l’uso dei fondi dei clienti, cosa che gli era costata il posto in FTX.

Quindi Sun ha collaborato alle indagini e ha firmato un accordo con i procuratori federali.

Anche Ferrante ha assistito in prima persona al disastro di FTX, avendo lavorato presso Alameda e poi a FTX. Quindi ha vissuto in prima persona il crollo dell’exchange.

In Trek Labs, Ferrante detiene una quota di minoranza della holding, insieme ad altri ex dipendenti di FTX.

Le traversie di FTX per recuperare i capitali dissipati da SBF


Durante l’ultimo anno, la nuova dirigenza di FTX ha cercato di recuperare l’attivo della compagnia redistribuito altrove prima che si dichiarasse bancarotta secondo la procedura prevista dal Chapter 11.

La società ha avviato un’azione legale contro l’investitore Michael Kives e la sua società di venture capital, K5, per recuperare i circa 700 milioni di dollari investiti da Bankman-Fried.

La denuncia sostiene che Bankman-Fried era un “mecenate dissoluto” che ha inviato milioni a Kives, K5 Global e Baum dopo aver partecipato a un evento organizzato da Kives nel 2022.

Più di recente, i curatori fallimentari di FTX hanno intentato una causa contro Bybit Fintech per recuperare 953 milioni di dollari e altri attivi digitali ritirati dall’exchange prima di dichiarare bancarotta un anno fa.

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social