Il Rinascimento di Bitcoin riparte dagli ETF e dalle banche!

Christian Boscolo
| 2 min read

La battaglia per il lancio degli (ETF) su bitcoin negli Stati Uniti sta entrando nel vivo con due nuovi potenziali emittenti che hanno presentato richiesta alla SEC – Securities and Exchange Commission – dopo quella di BlackRock dei giorni scorsi.

Cosa sono gli ETF?


Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni.

Hanno come unico obiettivo quello di replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime.

Nati negli Stati Uniti nei primi anni ’90, gli ETF sono entrati a far parte dei titoli a disposizione degli investitori italiani solo a partire dal settembre 2002. Da allora hanno conseguito un successo crescente, testimoniato dall’incremento  dei volumi.

I tre antagonisti per gli ETF


La società di gestione patrimoniale WisdomTree ha presentato martedì scorso un deposito per il Wisdom Tree Bitcoin Trust, un fondo che verrebbe negoziato sul Cboe.

Anche Invesco, gestore patrimoniale da 1.400 miliardi di dollari, ha presentato una domanda per un proprio ETF su bitcoin, denominato Invesco Galaxy Bitcoin ETF.

Entrambe le società hanno già tentato di lanciare un ETF su bitcoin in passato, ma i loro sforzi sono stati bloccati dalla SEC nel 2021.

Le due società si aggiungono a BlackRock, che ha sorpreso il mercato con la richiesta di un ETF spot su bitcoin il 15 giugno.

Finora la SEC ha approvato solo ETF su bitcoin legati a futures negoziati negli Stati Uniti e ha citato la mancanza di un’adeguata sorveglianza del mercato cross-exchange come uno dei motivi per cui non approverà un ETF su bitcoin spot.

Quale differenza tra ETF Futures e ETF Spot?


Gli ETF spot su Bitcoin sono fondi che detengono effettivamente BTC. Questo vuol dire che aumentano o perdono di valore seguendo l’andamento di Bitcoin. Ad esempio, BTCetc è un fondo spot supportato fisicamente al 100% da Bitcoin e disponibile in Europa.

Negli g ETF futures, i trader non possiedono invece alcun Bitcoin. Devono solo stipulare un accordo sul prezzo di Bitcoin in una data futura.

Anche le banche vogliono Bitcoin


A dispetto di quello che sta succedendo negli USA con il terremoto SEC, l’interesse per BTC sta coinvolgendo diversi istituti bancari. L’ultima in ordine di tempo ma non certo per importanza e Deutsche Bank, che ha richiesto in questi giorni una licenza per le criptovalute a dimostrazione che il segmento ha ancora grossi margini di crescita.

Le bordate dei giorni scorsi, con il calo soprattutto delle altcoin, hanno spaventato gli investitori ma la strada è ancora lunga.

Bitcoin appare in questo momento più forte che mai. Ha una dominance del 50%, è immune agli attacchi della SEC ed è corteggiato dalla banche di investimento per la negoziazione degli ETF.

Tutte ottime notizie che potrebbero far decollare il suo prezzo. Non a caso negli ultimi giorni stiamo assistendo a una prepotente risalita che ha portato BTC, in una sola settimana, dai 26mila ai 28.800 dollari di oggi.

Segui Cryptonews Italia sui canali social