Invesco sfida BlackRock e lancia un ETF su Bitcoin

Gaia Rossi
| 2 min read

Invesco

Invesco, una delle più grandi società di gestione degli investimenti, ha ripresentato la sua richiesta per l’approvazione di un Exchange-Traded Fund (ETF) basato su Bitcoin.

La società aveva presentato la domanda nell’autunno del 2021, ma è stata ripresentata dopo la richiesta avanzata da BlackRock, un altro importante operatore del settore.

Invesco mira a creare un ETF su Bitcoin


Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa, simili alle normali azioni, che mirano a replicare fedelmente l’andamento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime.

L’ETF proposto da Invesco offrirebbe  agli investitori l’opportunità di accedere al mondo crypto, aprendo le porte della finanza tradizionale a questa asset class.

E con un patrimonio gestito di 1,4 trilioni di dollari, Invesco dimostra un forte interesse a creare un prodotto finanziario che porti maggiore credibilità a Bitcoin e, di conseguenza, all’intero ecosistema crypto.

La società aveva già presentato una richiesta simile nel corso del 2021, in collaborazione con Galaxy Digital, ma aveva temporaneamente abbandonato l’idea visto che era stato approvato un ETF basato sui futures su Bitcoin di ProShares.

Tuttavia, la recente ripresentazione della domanda dimostra la sua determinazione nell’offrire agli investitori un’opportunità di accesso alle crypto.

Nel suo dossier, Invesco sostiene che la mancanza di un ETF su Bitcoin abbia spinto gli investitori verso alternative più rischiose, come dimostrano i recenti fallimenti di piattaforme come FTX, Celsius Network, BlockFi e Voyager Digital Holdings.

Le preoccupazioni della SEC


Inoltre Invesco ha sottolineato quanto sia importante proteggere gli investitori. Hanno spiegato che per approvare un ETF su Bitcoin, è necessario ottenere un accordo con un mercato significativo e regolamentato per condividere informazioni sulla sorveglianza. Non basta solo la regolamentazione del mercato spot di Bitcoin.

Questi accordi di condivisione della sorveglianza permettono lo scambio di informazioni sulle negoziazioni, sui processi di compensazione e sull’identificazione dei clienti.

Tutto ciò riduce in modo significativo il rischio che qualcuno manipoli il mercato. E questa è sempre stata una grande preoccupazione per la Securities and Exchange Commission (SEC), l’organismo che regola i mercati finanziari negli Stati Uniti.

Anche BlackRock (BLK), nel suo documento, ha appoggiato la stessa richiesta, suggerendo che il Nasdaq potrebbe avere un ruolo significativo in questo ambito.

Secondo Graeme Moore, responsabile della Tokenization presso la Polymesh Association, “le preoccupazioni della SEC riguardo alla manipolazione del mercato correlata ai prezzi di Bitcoin sono state citate in quasi tutte le precedenti decisioni di respingimento”.

La SEC ritiene che piattaforme come Coinbase e altre non siano regolamentate come borse e, pertanto, non possano garantire la prevenzione di atti e pratiche fraudolente e manipolative.

L’ente regolatore ha infatti respinto diverse proposte per un ETF basato su Bitcoin a causa delle preoccupazioni riguardanti frodi e manipolazioni di mercato. E al momento non ha ancora fornito indicazioni riguardo ad una decisione su una sua approvazione.

 

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