La sentenza per Sam Bankman-Fried di FTX potrebbe essere più leggera del previsto

Christian Boscolo
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Il fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, attualmente in carcere in attesa della sentenza per la bancarotta dell’exchange americano, potrebbe ricevere una condanna più mite del previsto a causa di alcuni fattori contingenti che lo stanno favorendo.

A giocare a suo favore è soprattutto il mercato che ha fatto salire le criptovalute ancora detenute dall’exchange, senza contare che alcuni progetti acquistati da FTX e Alameda, come ad esempio Worldcoin, stanno andando a gonfie vele.

Questo potrebbe portare al risarcimento di tutti i creditori, anche perché i valori dei conti rimangono quelli di novembre 2022, in pieno inverno crypto. In totale FTX, secondo i dati comunicati a luglio, deve risarcire quasi 8,7 miliardi di dollari.

Una consuetudine giudiziaria potrebbe giovare a SBF


Negli Stati Uniti esiste una consuetudine giudiziaria secondo cui la severità della pena è direttamente proporzionale alle perdite generate dall’imputato.

Secondo Jordan Estes, partner di Kramer Levin a New York, quando il reato comporta perdite finanziarie minime, le linee guida raccomandano una pena da 24 a 30 mesi.

Al contrario, perdite astronomiche (come quelle calcolate al momento dell’incriminazione di SBF, ndr) possono comportare fino a 20 anni di reclusione o anche l’ergastolo.

Insomma, dopo tutto quello che è successo SBF potrebbe salvarsi grazie alle crypto e alla favorevole congiuntura economica. Non tutti però sono d’accordo sull’applicazione di questa norma e non è quindi detto che SBF se la cavi con poco. Vediamo perché.

Sam Bankman-Fried finirà come Madoff?


In realtà altri giuristi americani hanno contestato questa interpretazione, definendola errata. Il riconoscimento di uno sconto di pena si applica solo se la restituzione dei beni avviene prima che il reato venga scoperto, ma non è questo il caso.

Il risarcimento, se e quando avverrà, è dovuto sollo all’azione del curatore fallimentare e al momento favorevole delle crypto, non certo per volontà di SBF che, al contrario, ha fatto di tutto per cercare di sottrarre beni al fallimento.

Molto più probabile dunque, a meno di clamorosi colpi di scena sempre possibili negli USA, che SBF faccia la fine di Bernie Madoff, deceduto in prigione ad 82 anni dopo aver messo in piedi uno dei più grandi e articolati schema Ponzi della storia. All’epoca, i pubblici ministeri stimarono che la frode aveva sottratto 64,8 miliardi di dollari agli investitori.

Infine, chiudiamo con una curiosità. Molti non sanno infatti che il fallimento Madoff coinvolse anche gli investitori che avevano guadagnato dallo schema Ponzi (di solito i primi a entrare nello schema fraudolento) e che furono costretti a restituire le somme guadagnate.

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