Le CBDC non possono sostituire il contante!

Gaia Rossi
| 2 min read

CBDC

Nell’ultima intervista rilasciata a The Block, Fadi Aboualfa, noto esperto crypto e responsabile della ricerca presso il rinomato brokeraggio crypto Copper, ha sollevato diversi dubbi riguardo agli attuali modelli di valuta digitale della Banca Centrale (CBDC).

Le CBDC non sostituiscono il contante


Nonostante Hong Kong abbia recentemente proposto di lanciare la propria CBDC e la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) abbia presentato un ambizioso progetto per un ledger globale volto a sostenere le CBDC e gli asset tokenizzati, Aboualfa ha evidenziato alcune limitazioni cruciali di queste valute digitali rispetto all’uso del contante nelle transazioni quotidiane.

Nell’intervista ha dichiarato:

“Non c’è stato un vero e proprio modello di CBDC che sia tecnicamente un sostituto del contante. Hanno diversi difetti e, per molteplici ragioni, l’emissione di una CBDC da parte di una banca centrale sarebbe un’impresa enorme”.

 

Le lacune dei modelli attuali delle CBDC


Le preoccupazioni di Aboualfa derivano dalle carenze percepite degli attuali modelli di CBDC. Secondo lui, i modelli esistenti devono ancora affrontare con successo tutti gli aspetti tecnici necessari per funzionare come un vero sostituto del contante fisico.

Le lacune nel design delle CBDC sollevano dubbi sulla loro praticità ed efficacia nell’utilizzo quotidiano.

L’emissione di una CBDC da parte di una banca centrale viene definita come un’impresa complessa che richiede una valutazione attenta di diversi fattori. La transizione dalla valuta tradizionale a un equivalente digitale comporta ostacoli logistici, tecnologici e normativi che devono essere superati.

Aboualfa sottolinea la mancanza di attenzione riservata all’interoperabilità delle CBDC. Egli fa notare che i progetti attuali prevedono l’utilizzo di diverse blockchain con intermediari che regolano il flusso.

Secondo Aboualfa, perseguire standard uniformi e l’uso di una singola blockchain rende impraticabile ottenere un consenso unanime sul design e sulla struttura globale di una CBDC.

Inoltre ha aggiunto:

“Perseguendo ciecamente standard uniformi e utilizzo della blockchain, diventa impraticabile aspettarsi un consenso unanime sul design e sulla struttura globale di una CBDC simultaneamente.

I progetti e i modelli dovrebbero privilegiare l’integrazione piuttosto che il vendor lock-in, considerando che ogni banca centrale avrà considerazioni e requisiti diversi”.

Le banche centrali non sono ancora pronte


Il ricercatore afferma che le banche centrali mancano delle competenze necessarie per creare una forma automatizzata e decentralizzata del contante tramite CBDC. Ci sono due possibili metodi per l’emissione di CBDC: direttamente dalla banca centrale o attraverso le banche commerciali.

Secondo lui le banche centrali dovrebbero sviluppare maggiori competenze e infrastrutture per affrontare questa sfida. Al momento ogni banca centrale sta sviluppando il proprio approccio in modo indipendente, e l’infrastruttura per i wallet non è ancora pronta.

Per quanto riguarda le CBDC emesse dalle banche commerciali, Aboualfa è preoccupato per i potenziali problemi di fiducia dei consumatori se i token sono associati a marchi specifici di banche commerciali. Il coinvolgimento di una di queste banche in uno scandalo potrebbe creare caos nei mercati aperti decentralizzati.

Inoltre Aboualfa evidenzia le complessità legate alla creazione di coppie di trading e le sfide associate al mantenimento di un rapporto fisso tra i marchi di CBDC emesse dalle banche commerciali.

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