Prorogata a settembre l’imposta sulle crypto attività prevista al 30 giugno

Christian Boscolo
| 2 min read

Buone notizie per i possessori di criptovalute alle prese con la dichiarazione fiscale, inizialmente prevista per il 30 giugno. Il Ministero dell’Economia ha infatti deciso di prorogare il versamento dell’imposta al 30 settembre e di dare altri tre mesi ai contribuenti per mettersi in regola.

Come dichiarare le criptovalute ai fini fiscali?


La Legge n. 197/22 ha stabilito che i proventi derivanti dalla rimborso, cessione, permuta o detenzione di criptovalute rientrano nella categoria dei redditi diversi ex articolo 67, comma 1, lettera c-sexies del TUIR.

Inoltre, l’articolo 68, comma 10 del TUIR prevede che le plusvalenze siano costituite dalla differenza tra il corrispettivo percepito e il costo o valore iniziale di acquisto, mentre le minusvalenze possono essere portate in deduzione integrale alle plusvalenze nei successivi periodi fiscali, ma non oltre il quarto.

Ma attenzione, la conversione delle criptovalute in valuta fiat o l’acquisto di beni o servizi con le valute virtuali assume particolare rilevanza fiscale.

La Legge di Bilancio 2023 ha infatti chiarito che “non assume rilevanza lo scambio tra valute virtuali, mentre assume rilevanza fiscale l’utilizzo di una cripto-attività per l’acquisto di un bene o un servizio o di un’altra tipologia di di cripto-attività o la conversione in euro o in valuta estera”.

Ricordiamo inoltre che vengono tassate solo le plusvalenze superiori ai 2.000 euro e con una aliquota pari al 26%.

Infine, ricordiamo che la nuova legge di bilancio ha stabilito l’obbligatorietà della dichiarazione anche se non è stata fatta alcuna conversione in valuta Fiat o prelievo.

Nel quadro RW dovrà essere indicato/dichiarato il valore iniziale delle cripto-attività e quello finale, al 31/12. In caso di plusvalenza, se non viene fatta alcuna conversione, non si dovrà pagare alcuna imposta.

Non ho mai dichiarato cripto al fisco, cosa devo fare?


Per chi non ha mai dichiarato le crypto la nuova legge di bilancio ha introdotto una sanzione ridotta pari allo 0,5% del totale per ogni anno di mancato monitoraggio. Il calcolo va fatto a partire dal 31/12/2021.  Questo se non sono state fatte conversioni in valuta Fiat.

In caso contrario (ovvero conversione in Fiat con plusvalenza prima del 31/12/2021) ci si può mettere in regola pagando un’imposta sostitutiva del 3,5% a cui va aggiunto lo 0,5% per ogni anno di mancato monitoraggio.

Chi detiene criptovalute, NFT e simili deve versare annualmente un’imposta di bollo del 2 per mille di quanto detenuto. La prima scadenza però dovrebbe essere a giugno del 2024.

E gli Exchange?


Le nuove norme prevedono anche la possibilità per gli exchange di diventare sostituti d’imposta. In questo modo saranno loro a preoccuparsi delle tasse come accade con le banche quando detenete titoli o azioni.

Alcuni exchange come ad esempio Binance hanno già messo diversi tool a disposizione degli utenti  per migliorare la trasparenza ai fini fiscali. La funzione Binance Tax al momento è disponibile solo in Francia e Canada, ma nel corso dell’anno verrà resa disponibile anche in altre nazioni nel resto del mondo.

 

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