5 Notizie in 5 minuti – Le news della settimana dal 3 al 7 luglio nel tempo di un caffè

Sauro Arceri
| 5 min read

Il mese di luglio sembra essersi aperto all’insegna dell’indecisione, con i mercati che hanno assistito all’andamento altalenante della principale criptovaluta, Bitcoin, occupata nella strenua lotta per superare in modo stabile la soglia dei 31.000 dollari.

Nel frattempo, anche diverse altcoin hanno manifestato una tendenza erratica, con improvvisi rialzi seguiti da altrettanto repentine cadute. Molte criptovalute hanno ceduto terreno dopo essere state classificate come titoli non registrati dalla SEC mentre altre, come Solana (SOL) hanno subito significativi rialzi.

Alla spinta di Solana, e di altre crypto, hanno contribuito anche i tanto attesi dati sui Non Farm Payroll degli Stati Uniti, relativi all’occupazione del personale dei settori non agricoli. Sul fronte degli exchange, invece, le cose continuano a complicarsi soprattutto per Binance, che sta attraversando un periodo poco felice, mentre altre società con sede negli USA stanno pianificando di trasferirsi all’estero.

La settimana appena trascorsa, inoltre, è stata abbastanza intensa anche sul fronte degli illeciti, con diversi attacchi hacker e truffe che hanno causato non poche conseguenze per molte società di criptovalute.

Sediamoci per un caffè, quindi, e analizziamo più nel dettaglio gli eventi più salienti di questa settimana.

Le notizie della settimana in 5 minuti


Ecco 5 notizie di primaria importanza da leggere in appena 5 minuti, per restare al passo con gli avvenimenti del mercato crypto.

1. Bitcoin sfrigola contro la resistenza di 31.000 dollari, ma non si arrende e l’Halving si avvicina

Bitcoin era riuscito a toccare il livello di 31.400 dollari, prima di calare nuovamente verso il supporto di 30.000 dollari. Sembra che la principale criptovaluta venga sottoposta a un fortissimo attrito non appena supera la resistenza cruciale (e psicologica) di 31.000 dollari; fortunatamente, però, gli eventi favorevoli, come la recente pubblicazione dei dati sull’occupazione non agricola, le impediscono di scendere troppo.

Un altro evento da non trascurare è l’imminente incontro che avverrà tra la SEC e le società che hanno fatto richiesta degli ETF su Bitcoin. Nel frattempo cresce l’ottimismo e alcuni analisti sono convinti che Bitcoin possa raggiungere un valore di 125.000 dollari entro la fine del 2024.

A sostegno di questa tesi interviene l’evento di Halving, che avrà luogo verso la metà dell’anno prossimo. Analizzando l’andamento del prezzo di Bitcoin nel corso del tempo, infatti, risulta palese come BTC abbia registrato notevoli aumenti nei mesi immediatamente successivi agli eventi di Halving.

2. Scelte d’investimento: meglio Bitcoin o Tesla, e lo staking conviene ancora?

La prima settimana di luglio è stata dominata dalle notizie su Bitcoin, ma quando si tratta di scelte d’investimento, specialmente a lungo termine, il mercato delle criptovalute deve necessariamente confrontarsi con il mercato azionario, specialmente alla luce del fatto che la SEC ha classificato molte altcoin come titoli non registrati.

Per cercare di capire come si sono evoluti entrambi i mercati nell’ultimo anno, abbiamo fatto un confronto tra l’andamento di Bitcoin e quello delle azioni Tesla, che nei loro rispettivi mercati sono considerati dei pilastri portanti. I dati presi in esame hanno confermato come gli investitori che hanno scelto di puntare su Bitcoin sono stati premiati con maggiori ricavi, rispetto a chi ha investito in azioni Tesla.

Il discorso cambia drasticamente per quanto riguarda la scelta di mettere in staking le criptovalute. Negli anni scorsi, infatti, lo staking ha conosciuto un periodo di forte speculazione e ha sollevato molte preoccupazioni nell’ambito della comunità crypto a causa della forte analogia tra il suo meccanismo e quello di uno schema Ponzi.

Fatta eccezione per poche criptovalute dai fondamentali solidi, come Ethereum, molte altcoin che hanno raccolto capitali con lo staking sono successivamente crollate nel giro di pochi mesi, non sempre per cause illecite, ma causando comunque danni ingenti agli investitori.

Non è un caso che nell’ultima settimana, sull’onda della crescente regolamentazione globale delle criptovalute, alcuni Paesi abbiano annunciato l’adozione di misure severe contro le banche e le società che trattano criptovalute, al fine di proteggere i piccoli investitori. La Thailandia e Singapore, per esempio, hanno vietato lo staking e il prestito di criptovalute agli investitori al dettaglio. In Danimarca, invece, l’autorità di regolamentazione finanziaria ha obbligato la Saxo Bank a interrompere la fornitura qualsiasi servizio di criptovalute e a liquidare tutte le sue partecipazioni in crypto-asset.

3. Binance continua a soffrire

Continuano i problemi per Binance, che è stato letteralmente messo all’angolo e fa sempre più fatica a difendersi.

Dopo la causa della SEC, il più grande exchange del mondo ha cominciato ad avere problemi anche in Europa. In Austria ha ritirato la richiesta di registrazione, mentre in Francia è oggetto di un’indagine relativa al riciclaggio di denaro. Belgio e Olanda hanno accusato l’exchange di fornire ai clienti servizi di scambio e di custodia non appartenenti allo spazio economico europeo, mentre in Germania ci sono problemi con il BaFin.

Le continue sfide legali a cui è sottoposto Binance, sono arrivate a costargli delle sostanziali quote di mercato e ora l’exchange comincia a vacillare vistosamente.

4. Le CBDC fanno discutere

Le valute digitali delle banche centrali (CBDC) stanno riscuotendo reazioni diverse in diversi Paesi del mondo.

La Banca Centrale Europea ha messo a punto un prototipo di Euro digitale e anche la Banca Centrale Svizzera ha annunciato il suo progetto pilota per una CBDC. La Cina procede sempre più rapidamente nella promozione dello Yuan Digitale, la cui adozione si sta diffondendo a macchia d’olio e interessa ormai tutti gli strati sociali, dalle grandi aziende fino ai comuni cittadini, inclusi bambini e anziani.

Il Regno Unito invece, nonostante i tentativi di esplorazione da parte della Banca d’Inghilterra e del Ministero del Tesoro, mostra ancora una scarsa consapevolezza in materia e una certa resistenza da parte del pubblico. Lo stesso accade anche in Canada e in alcuni Stati degli USA.

5. Gli hacker non riposano

Nel corso della settimana è avvenuta quella che molti hanno definito la “truffa del secolo”: due ragazzi canadesi, entrambi minorenni, hanno frodato un investitore statunitense facendogli credere di essere l’assistenza tecnica dell’exchange Coinbase. I due ragazzi, con un attacco di spear phishing, hanno sottratto 4,2 milioni di dollari in Bitcoin ed Ethereum.

Dopo ulteriori indagini, le autorità hanno scoperto che per i due ragazzi non era la prima volta, visto che disponevano di 13,4 milioni di dollari in criptovalute provenienti da altre truffe.

L’attacco che ha causato maggiori conseguenze però, sia dal punto di vista del valore sottratto sia per l’impatto che ha avuto su numerose blockchain, è stato l’hacking subito dalla piattaforma Multichain (MULTI). In questo caso l’hacker ha spostato fondi per un valore pari a 126 milioni di dollari, causando un crollo del 16% nel valore del token MULTI, l’interruzione dei servizi della piattaforma Multichain e il de-peg delle stablecoin conservate su diverse altre blockchain.

Segui Cryptonews Italia sui canali social