FTX presenta il piano per risarcire i creditori, avviando la fase finale del fallimento

Lucio Prosperi
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Il fallimento di FTX e le sue fragorose conseguenze su migliaia di persone – nonché sul suo fondatore Sam Bankman-Fried, su cui piovono capi d’accusa ma che continua a professarsi innocente – hanno stravolto gli orizzonti di chi ama investire in cryptovalute.

L’ormai defunta piattaforma di exchange sta cercando di sistemare, per quanto possibile, la situazione e ha presentato la sua ultima proposta volta a restituire miliardi di dollari a clienti e creditori, segnando così l’inizio dell’ultima fase nella risoluzione del suo caso di fallimento.

Sebbene la proposta affronti diversi aspetti cruciali, persistono numerose incognite, tra cui quelle relative alla possibilità che FTX riattivi o meno la sua ormai dismessa piattaforma di exchange di criptovalute e le prospettive di rimborso per i creditori.

Il piano sarà sottoposto alla votazione dei creditori l’anno prossimo, con la possibilità di includere ulteriori dettagli significativi volti ad appianare qualunque divergenza e lacuna, prima di ottenere l’approvazione finale dal giudice fallimentare statunitense John Dorsey.

Da questo punto di vista le chance che il progetto arrivi all’attenzione di Dorsey in tempi brevi sono alte perché i principali gruppi di creditori e clienti coinvolti nella procedura di fallimento hanno già concordato sui lineamenti generali del piano.

FTX distribuirà miliardi di dollari in contanti


Nell’ambito del piano di distribuzione proposto, saranno distribuiti miliardi di dollari in contanti dopo la liquidazione di una parte sostanziale delle criptovalute della società.

Ma come definire l’effettivo valore delle crypto che FTX detiene? In una recente dichiarazione presso il tribunale della Corte fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware, i debitori hanno proposto che qualsiasi richiesta di risarcimento da parte dei clienti nei confronti dell’exchange dovrebbe basarsi sul valore degli asset in data 11 novembre 2022.

Secondo il piano, inoltre, il valore di ogni richiesta sarà determinato convertendo le crypto in contanti utilizzando i tassi di conversione specificati in una tabella ad hoc. Questo perché i prezzi delle criptovalute sono aumentati significativamente dalla presentazione dell’istanza di fallimento. In quel periodo, per esempio, il prezzo di Bitcoin era di $17.036 ed è poi salito a $42.272 al momento della pubblicazione.

La sorte dei colpevoli


Il mese scorso, il fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, è stato riconosciuto colpevole di aver orchestrato un ampio schema fraudolento che ha portato al crollo dell’exchange.

È stata fissata al 28 marzo 2024 la data indicativa per la sentenza. Ma che cosa rischia SBF? Diversi esperti legali hanno azzardato ipotesi e quelle più accreditate parlano di una possibile condanna a una pena detentiva di 15-20 anni (tenendo presente che la pena massima potrebbe essere addirittura di 115 anni!).

Dopo la presentazione, l’anno scorso, dell’istanza di fallimento dell’azienda, Bankman-Fried ha ceduto il controllo del suo impero a professionisti della “ristrutturazione”.

Da allora, questi advisor hanno lavorato per individuare gli asset, cercando di navigare nell’intricata rete di debiti e spettanze dei vari creditori, tra cui clienti che avevano investito contanti e criptovalute sulla piattaforma di trading.

Per quanto riguarda le altre persone che lavoravano al fianco di Bankman-Fired – come per esempio Caroline Ellison, CEO di Alameda Research, Gary Wang, co-fondatore di FTX, e Nishad Singh, chief engineer di FTX – sempre secondo il parere degli esperti legali, è probabile che ricevano una pena detentiva minima (se non addirittura nulla) per il loro ruolo nella vicenda.

Questo nonostante tutti e tre abbiano ammesso di aver partecipato ad attività fraudolente sotto la direzione di Bankman-Fried. Attività che riguardano soprattutto il trasferimento di miliardi di dollari dai fondi dei clienti di FTX ad Alameda, un hedge fund in gran parte di proprietà di Bankman-Fried.

Sebbene sia improbabile che Ellison, Wang e Singh finiscano in carcere, potrebbero comunque dover affrontare altre conseguenze. Sembra piuttosto probabile, infatti, che il Governo richieda la restituzione dei guadagni illeciti e il pagamento dei risarcimenti alle vittime.

Dato che i clienti di FTX hanno subito perdite miliardarie, il peso finanziario sui tre testimoni potrebbe essere (giustamente) importante.

 

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