I volumi di trading raggiungono 1,4 trilioni di dollari e gli exchange sono in crescita

Aniello Raul Barone
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Nel corso del mese di gennaio 2024, grazie alla recente approvazione degli ETF Spot su Bitcoin (BTC) da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, i volumi di trading spot degli asset digitali hanno continuato a salire.

Un nuovo rapporto di mercato pubblicato da CCData, una società di analisi precedentemente nota come CryptoCompare, evidenzia un aumento dell’attività di mercato e un incremento degli afflussi di capitali e dei partecipanti agli ETF, mentre i trader manifestano il loro entusiasmo dopo i massicci investimenti istituzionali intorno agli asset digitali.

In ambito crypto, i volumi di trading spot sono aumentati del 4,45% arrivando a 1.400 miliardi di dollari a gennaio, segnando il quarto mese consecutivo di guadagni per gli exchange centralizzati (CEX).

L’impennata dei volumi di trading spot è stata guidata dalle approvazioni degli ETF e ha raggiunto i massimi annuali, toccando cifre che non si vedevano dalla primavera-estate del 2022, quando Bitcoin era all’apice e il mercato non era ancora entrato in recessione.

Successivamente, a partire dall’autunno 2022, è iniziato il mercato ribassista caratterizzato da crolli del settore e da ulteriori conseguenze nefaste dovute a diversi fattori macroeconomici, tutti eventi che hanno portato a un forte calo dell’attività di mercato a livello complessivo.

Nel 2023 il prezzo di Bitcoin e di altri asset digitali si è gradualmente ripreso, soprattutto in previsione dell’approvazione degli ETF Spot su Bitcoin. Di conseguenza anche i volumi di trading spot hanno iniziato a crescere costantemente e, nel quarto trimestre del 2023, l’attività è andata via via intensificandosi con l’avvicinarsi della data di approvazione degli ETF.

Gli exchange centralizzati sono in piena crescita


Binance ha mantenuto la sua posizione leader sui mercati con un aumento dei volumi di trading spot del 2,73% a 437 miliardi di dollari. L’exchange centralizzato più grande al mondo per volumi di trading ha dominato il 31,3% della quota di mercato a gennaio, collocandosi davanti a OKX e Coinbase.

I volumi di OKX sono crollati del 5,2% a 99 miliardi di dollari, con un calo della quota di mercato al 7,81%, mentre Coinbase ha raggiunto il 5,42% del mercato degli scambi spot.

La flessione di OKX è probabilmente dovuta anche ai recenti problemi che l’exchange sta affrontando in Corea del Sud, dove è oggetto di indagini da parte delle autorità di regolamentazione.

La crescita di Coinbase, invece, può essere collegata alla sua designazione come custode di un maggior numero di ETF Spot su Bitcoin e ad altri sviluppi chiave.

Il trading spot è in aumento, quello sui derivati in calo


È importante sottolineare che mentre i volumi di trading spot sono aumentati, il trading dei derivati è sceso invece del 2,79% a 3,25 trilioni di dollari, facendo registrare il punto più basso dal febbraio 2023 a oggi. Nel rapporto di CCData si legge:

“Binance continua a dominare i mercati dei derivati con una quota di mercato del 46,3%, nondimeno l’exchange, insieme alle altre due maggiori piattaforme di scambi di derivati – OKX e Bybit – hanno visto i propri volumi di trading diminuire del 4,69%, 10,8% e 6,04%, rispettivamente a 1,50 miliardi di dollari, 764 miliardi di dollari e 416 miliardi di dollari”.

Gli analisti di CCData hanno suggerito che il calo registrato nei volumi di trading dei derivati potrebbe essere legato al fatto che i trader hanno preso profitto dalle loro posizioni alla fine delle lunghe trattative degli ETF Bitcoin spot.

L’andamento del prezzo di Bitcoin ha riservato non poche sorprese ai trader


Nel corso dei mesi che hanno preceduto l’approvazione degli ETF Bitcoin spot, il mercato ha assistito a un aumento dei prezzi degli asset digitali, portando i commentatori del settore a prevedere enormi afflussi istituzionali nel mercato e un’azione del prezzo del Bitcoin al di sopra dei 50.000 dollari.

Eppure, a distanza di pochi giorni dall’approvazione degli ETF Spot su Bitcoin, il mercato ha preso una piega diametralmente opposta e il prezzo di Bitcoin è crollato di quasi il 9% prima di rimbalzare nuovamente.

I ribassi sono stati osservati sia nei fondi istituzionali che nelle riserve dei minatori, e hanno innescato a loro volta un calo dei prezzi sul mercato più ampio. A distanza di 24 ore dall’approvazione degli ETF Bitcoin spot, i minatori di criptovalute avevano spostato oltre 1 miliardo di dollari di asset verso gli exchange centralizzati.

Secondo alcuni analisti, i minatori potrebbero fare leva sugli asset in vista dell’imminente dimezzamento di Bitcoin, che vedrà una riduzione del 50% delle ricompense per l’estrazione della principale criptovaluta.

 

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