La SEC continua esitare: Perché non decide sull’ETF Spot su Ethereum?

Laura Di Maria
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Il comparto crypto attende con impazienza il 23 maggio, data in cui la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti annuncerà la sua decisione sulla domanda di VanEck per l’approvazione di un fondo quotato in borsa (ETF) basato sul prezzo spot di Ethereum (ETH), seguita da quella di ARK 21Shares il 24 maggio.

Oltre a VanEck, altre sei società, tra cui Ark Investment, Grayscale, Franklin Templeton, Invesco Galaxy e BlackRock, hanno presentato domande. Anche se, in seguito, Grayscale ha ritirato la sua domanda all’inizio di maggio.

L’approvazione degli ETF su Ethereum potrebbe significare l’afflusso di nuovi capitali istituzionali e l’ingresso di importanti attori del mercato. Di fatto, questo veicolo di investimento potrebbe aumentare la liquidità del mercato e  le possibilità di una maggiore stabilità dei prezzi.

Si innescherebbe, quindi, un processo che potrebbe rendere Ether più interessante per gli investitori. In particolare, l’acquisto da parte dei gestori dei fondi di token sul mercato non farebbe che alimentare la domanda di Ether incidendo direttamente su prezzo come è già successo a Bitcoin a gennaio.

Fino a poco tempo fa, le probabilità di approvazione erano considerate “minime o nulle”, come ha osservato Eric Balchunas, analista di ETF per Bloomberg, nel suo post.

In particolare, lunedì l’analista ha scritto:

James Seyffart e io stiamo alzando le nostre stime sulla probabilità di approvazione degli ETF spot su Ethereum al 75% (rispetto al precedente 25%), dopo aver sentito voci nel pomeriggio secondo cui la SEC potrebbe optare per una svolta in questa questione sempre più politica.”

La SEC ha richiesto alle società che hanno presentato richiesta di aggiornare in tempi brevi le documentazioni allegate alle domande, in particolare il modulo 19b-4. Questa decisione lascia pensare che la SEC potrebbe essere pronta ad approvare le domande già prima della scadenza di giovedì.

Grazie alla spinta dei recenti rumors, il prezzo di Ether è salito da $3.000 a $3.560 in breve tempo e al momento è scambiato intorno a $3.700.

Security o commodity?


Uno dei motivi per l’ente di vigilanza sui mercato esita riguardo le richieste sugli ETF spot su Ethereum riguarda l’insoluto nodo della definizione del token: Ether e lo staking di ETH vanno considerati un titolo azionario o una materia prima come l’oro? La questione è delicata.

Gli ETF collegati a un sottostante che corrisponde alla definizione di materia prima, commodity, o valuta, come Bitcoin o l’oro, sono soggetti a regole diverse rispetto a quelli che detengono titoli, security. I titoli, come le azioni, sono soggetti a maggiore vigilanza perché rappresentano un investimento in un’azienda o una partecipazione azionaria in un’impresa.

Nitin Gaur, Direttore Generale di State Street Digital, ha spiegato a Cryptonews.com:

In passato, lo staking di ETH è stato considerato alla stregua di un titoli; tuttavia, c’è ambiguità riguardo al trattamento dello staking nativo di ETH e delle attività di restaking di ETH.”

Fortune ha spiegato inoltre che la SEC ha intensificato la sua attenzione su Ethereum. Diverse società statunitensi sono state invitate a comparire per descrivere la natura delle loro interazioni con la Ethereum Foundation.

Di recente, ARK e 21Shares hanno aggiornato la loro domanda per l’approvazione di un ETF su Ethereum rimuovendo una piccola sezione riguardante lo staking.

Questo cambiamento è stato forse fatto per evitare problemi normativi e aumentare le possibilità di approvazione, anche se implica la perdita dei rendimenti derivanti dallo staking.

Un cambio di rotta alla Casa Bianca potrebbe ridefinire il destino degli ETF su Ethereum


Molti esperti continuano a dubitare dell’imminente approvazione degli ETF su Ethereum Spot, ma le prossime elezioni negli Stati Uniti e nuove norme potrebbero cambiare le carte in tavola.

Se Donald Trump dovesse arrivare alla presidenza, potrebbe verificarsi un cambio di leadership alla SEC,  con l’arrivo di una figura pro-crypto al posto dell’attuale presidente, Gary Gensler.

Nitin Gaur ha spiegato in un’intervista a Cryptonews.com che i cambiamenti legislativi potrebbero chiarire lo status degli asset digitali.

Si potrebbe risolvere il dibattito in corso sulla natura di Ethereum (ETH). Questo potrebbe calmare le pressioni normative sull’ecosistema di Ethereum in generale, compresi wallet e protocolli DeFi.”

Gli analisti di JPMorgan, guidati da Nikolaos Panigirtzoglou, in passato hanno sostenuto che potrebbe ripresentarsi lo stesso quadro che ha caratterizzato l’approvazione degli ETF di Bitcoin.

Come per Bitcoin, esistono già degli ETF su Ethereum legati ai future. La presenza di questi derivati sul mercato inficerebbe la validità legale di un eventuale bocciatura delle richieste attuali per un veicolo spot collegato direttamente al prezzo di ETH.

Alternative ad alto rendimento in fase di prevendita


Tra le alternative valide per diversificare gli investimenti in questo momento, c’è una nuova criptovaluta in prevendita che sta generando un forte intersse: Dogeverse (DOGEVERSE), una meme coin multi-chain che finora ha raccolto più di 15 milioni di dollari e si prepara alla quotazione.

DOGEVERSE si conferma come una delle maggiori presale dell’anno finora. Gli investitori interessati possono ancora partecipare visitando il sito ufficiale di Dogeverse, dove i token sono attualmente disponibili al prezzo unitario di 0,00031 dollari, che è anche il suo prezzo di vendita finale prima di essere quotato sugli exchange.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

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