Sam Bankman-Fried (SBF) era preoccupato per 3 motivi: Binance, il principe saudita e Snapchat

Christian Boscolo
| 2 min read

La giornata di ieri è stata fondamentale per quanto riguarda il processo a Sam Bankman-Fried, accusato di aver provocato il crollo dell’exchange FTX avvenuto a novembre dello scorso anno.

Sul banco degli imputati è infatti finita Caroline Ellison, responsabile di Alameda Research. La Ellison, che ha avuto una storia con SBF quando lavoravano insieme alle Bahamas, è ritenuta un testimone chiave perché a conoscenza di gran parte delle attività fraudolente dell’exchange.

Ellison ha ammesso di aver inviato false dichiarazioni finanziarie ai finanziatori di Alameda Research su indicazione dello stesso SBF per rendere la società più appetibile e ha confermato quanto dichiarato da Gary Wang, il braccio destro di SBF a FTX, che nei giorni scorsi aveva raccontato come i fondi dei clienti venissero dirottati tramite una backdoor sui conti di Alameda.

Qui trovate la testimonianza di ieri di Caroline Ellison, dove racconta anche delle velleità di SBF di diventare Presidente degli USA.

Oggi però sono emersi altri dettagli interessanti sulle varie fobie e ambizioni di SBF. Sembra il titolo di una barzelletta ma SBF aveva tre obiettivi ben chiari: Binance, il Principe saudita e Snapchat.

Binance, il Principe saudita e Snapchat


Come CZ, il CEO di Binance, sostiene da tempo, SBF stava cercando di convincere le autorità regolamentari americane a prendersela con Binance. Gran parte dei soldi versati a Repubblicani e Democratici servivano a questo.

Il secondo obiettivo di SBF era quello di raccogliere finanziamenti da un Principe ereditario saudita, noto per i suoi investimenti nel gioco blockchain attraverso il fondo sovrano dell’Arabia Saudita.

Infine, voleva acquistare azioni di Snapchat e ottenere ulteriori finanziamenti da BlockFi, che aveva già prestato oltre 660 milioni di dollari ad Alameda Research.

Secondo la Ellison, SBF la riteneva responsabile delle difficoltà finanziarie di Alameda.

Se da un lato Ellison ha ammesso che una migliore strategia avrebbe potuto aiutare Alameda a sopravvivere all’inverno delle criptovalute, dall’altro ha sottolineato che la società aveva contratto ingenti prestiti e i miliardi provenienti da FTX erano ormai agli sgoccioli.

Ieri la Ellison ha anche rivelato di aver dovuto redigere sette diversi bilanci per Genesis mesi prima del fallimento della società. I bilanci erano stati realizzati su misura per presentare diversi scenari finanziari plausibili.

Oggi inizia il controinterrogatorio degli avvocati di SBF


Il controinterrogatorio di Caroline Ellison da parte della difesa di Bankman-Fried inizierà oggi 12 ottobre.

Perché è importante? Al momento sembra che le cose per SBF non stiano andando bene e gli avvocati sono in seria difficoltà.

La responsabilità del fallimento ricade tutta su SBF ma è indubbio che i suoi collaboratori erano a conoscenza degli illeciti.

Del resto SBF è l’unico che non ha patteggiato la pena e questo lo pone in una posizione alquanto pericolosa.

C’è però chi ritiene che i collaboratori siano responsabili in egual misura visto che avrebbero potuto andarsene e denunciare gli illeciti.

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