Ecco come apparirà il nuovo metaverso nel prossimo futuro

Marcello Bonti
| 5 min read

C’era chi lo dava per spacciato, chi sbeffeggiava Zuckerberg per le perdite miliardarie di Meta. Eppure il metaverso è vivo e vegeto e diverse compagnie fanno ricerca e sviluppano nuovi ambiti d’applicazione.

Vediamo una carrellata dei progetti più interessanti oggi che impiegano la tecnologia del metaverso per innovare e migliorare le prestazioni.

I Marines USA useranno il metaverso


La Marina degli Stati Uniti impiegherà il metaverso come nuovo strumento di simulazione. Qui testeranno armi, strategie e veicoli da combattimento su mappe militari virtuali.

La notizia è stata confermata dallo stesso vicepresidente del dipartimento tecnologie emergenti per la Marina, Victor Foulk, sul sito Military.com.

I Marines del MCPIC (Marine Corps Platform Integration Center) si serviranno della tecnologia emergente come strumento di pianificazione militare. Il metaverso permetterà ai militari di simulare condizioni ambientali e meteo, di servirsi di visori per la realtà virtuale (VR) e mappe interattive per l’addestramento e la pianificazione strategica.

Nel video si comprende meglio in che modo i Marines intendono servirsi di questa tecnologia emergente e che tipo di impiego è attualmente disponibile. Se hai fretta di vedere l’effetto del metaverso che simula uno scenario di guerra, salta subito al secondo 44.

Il metaverso è ricreato a partire dalla scansione 3D del reale equipaggiamento che poi viene riprodotto all’interno della simulazione nel metaverso.

L’intenzione è migliorare la logistica al punto da pianificare, schierare e monitorare le truppe e le relative attrezzature anche grazie all’ausilio dei visori VR.

I rischi della “gamification” degli scenari bellici sono già noti. Da un lato, rappresentano un gap, sul piano etico, tra la guerra virtuale contro quella reale, dall’altro l’impiego di queste simulazioni assicura vantaggi in termini di ottimizzazione delle risorse impiegate.

L’articolo infatti spiega che questa tecnologia potrebbe essere impiegata per migliorare l’efficacia dell’addestramento. Un esempio è permettere ai soldati di prendere dimestichezza con le caratteristiche di un territorio che non conoscono, analizzarne le caratteristiche prima di recarsi sul posto, valutando aspetti che altrimenti potrebbero rappresentare pericolose incognite.

Jeff Planten, responsabile delle operazioni del Blount Island Command in Florida ha spiegato che questo modo di operare permetterebbe ai “Marines di comprendere meglio cosa faranno davvero sul campo”

Per il momento questa tecnologia viene impiegata solo per la gestione della logistica di magazzino e delle attrezzature, sufficiente a garantire un importante risparmio di tempo per l’esercito. In questo modo riduce il rischio di incidenti e danni alle apparecchiature.

D’altra parte, si affacciano gravi questioni etiche e numerose incognite rispetto a questo impiego della tecnologia del metaverso. Per ora non è possibile riprodurre fedelmente le condizioni del terreno, atmosferiche, e così via. Il divario tra reale e virtuale è ancora alto.

Ma nel caso in cui questo fosse possibile, per vincere le guerre un domani sarebbe sufficiente hackerare il visore VR del generale dell’esercito nemico?

Il giornalista di Military.com solleva infatti il dubbio relativo a un alto rischio di manomissione delle informazioni digitali. Secondo Jeff Planten, le priorità della Marina USA restano la sicurezza e cifratura dei dati.

Il gioco multiplayer online perfetto è AVALON


Il nuovo videogame AVALON potrebbe diventare gioco MMO perfetto. Per chi non lo sapesse, i videogame MMO, Massively Multiplayer Online sono i giochi che coinvolgono simultaneamente un numero vario di giocatori da tutto il mondo.

Avalon the Game è un nuovo gioco MMO che permette di fare squadra con gli amici o con perfetti sconosciuti per interagire in un metaverso a tema fantasy medioevale che gira su blockchain.

Il gioco combina sapientemente tutti gli ingredienti base del successo, combinando metaverso e talento creativo dei giocator nel generare nuovi mondi.

Nato dal genio di Jeffrey Butler, già autore dell’apprezzatissimo EverQuest e potenziato da Sean Pinnock di un altro titolo fantasy di grande successo, Elden Ring, AVALON non è l’ennesimo MMO.

Qui i giocatori hanno innumerevoli strumenti per plasmare i loro mondi virtuali con infinita libertà.

Tra gli sviluppatori pare ci siano nomi già noti per la creazione di titoli bomba come WoW o Assassin’s Creed.

Lo scorso 14 novembre è stata pubblicata un’anteprima del gioco, e rende bene l’idea:

AVALON è quindi una sandbox di tipo MMORPG, cioè dove la community collabora per la creazione dell’ambiente di gioco in una sorta di gioco di ruolo collettivo.

I giocatori possono creare ed esplorare mondi, creare equipaggiamenti, combattere, salire di livello, raccogliere oggetti rari e creare nuove ambientazioni per gli altri.

Avalon Corp, il gruppo dietro questo ambizioso progetto, fa le cose per bene e ha stretto collaborazioni con aziende attive in ambito Web3 e DAO (Decentralized Autonomous Organization). L’obiettivo è trasformare AVALON in una sorta di Minecraft su blockchain. Non sono stati divulgati tutti i dettagli ma già si parla dell’uso di smart contract e token.

L’effetto finale dovrebbe essere più gradevole dei mega pixel tridimensionali di Minecraft. Infatti, il team ha impiegato la tecnologia grafica sviluppata da Epic Games, Unreal Engine, servendosi della collaborazione con piccole start-up specializzate come Didimo e Inworld AI.

Didimo è un’azienda che sviluppa una piattaforma in grado di creare avatar digitali tridimensionali a partire dalle foto che interagiscono in ambienti virtuali. Mentre Inworld AI promette di dare loro intelligenza e vivacità come non abbiamo mai visto prima.

A prima vista, AVALON sembra il mondo perfetto per dar vita al caos controllato, in pratica i giocatori potranno creare qualunque cosa venga loro in mente.

Insomma, non solo giocatori, AVALON è in cerca di creators in grado di realizzare mondi e personaggi su misura di ognuno.

Sentire il metaverso


Un gruppo di scienziati è al lavoro per sviluppare un sistema sensoriale robotico in grado di distinguere tra diversi tipi di tessuto, compreso il velluto a coste, nella speranza di portare sensazioni tattili dettagliate nella realtà virtuale.

Lo studio si basa su un “sensore di scorrimento flessibile” che imita le caratteristiche del tatto delle dita umane, consentendo al sistema di riconoscere minimi dettagli della superficie toccandola o scorrendo il sensore sulla superficie.

In altre parole, questa invenzione promette di farci provare la sensazione del tatto nel metaverso ma anche usando protesi artificiali.

Si tratta di uno sviluppo importante nella tecnologia dei visori per realtà virtuale che per ora sono in grado di riprodurre solo vista e udito. In pratica, questo studio elabora “l’informazione della materia”, solida, morbida, frastagliata, ecc., per poterla poi simulare:

Metaverso

Il gruppo di ricerca è guidato da Chuan Fei Guo della Southern University of Science and Technology di Shenzhen, in Cina. L’innovazione di questo approccio è il superamento dei vecchi limiti che si erano rivelati fallimentari. I vecchi esperimenti si concentravano solo su stimoli fisici come la pressione, ignorando il movimento in superficie.

Il nuovo sensore è stato in grado di identificare una gamma di venti tessuti, con una precisione del 100% e a una velocità costante.

Secondo i ricercatori, questa tecnologia sensoriale troverebbe impiego nella robotica. Potrebbe essere utile per il recupero sensoriale dei pazienti con protesi artificiali.

___

Leggi anche:

 

Segui Cryptonews Italia sui canali social