Ecco perché Changpeng Zhao se l’è cavata solo con 4 mesi di carcere

Laura Di Maria
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Il fondatore di Binance, Changpeng Zhao, è stato condannato a una pena detentiva molto più lieve di quanto previsto durante l’udienza del tribunale di Seattle martedì scorso.

Zhao si è dichiarato colpevole di violazioni delle norme sul riciclaggio di denaro alla fine dell’anno scorso. Ma il giudice ha infine inflitto solo quattro mesi di carcere. Questo contrasta fortemente con il destino del suo ex rivale, il fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, condannato a 25 anni il mese scorso.

La condanna imposta dal giudice Richard Jones è anche molto più leggera rispetto ai 36 mesi richiesti dai pubblici ministeri.

La ragione si può ricercare nel fatto che Zhao ha collaborato con gli investigatori, oltre a una serie di testimonianze positive sulla sua moralità. Il giudice Jones potrebbe aver optato per una condanna meno severa, credendo improbabile che Zhao possa commettere di nuovo il reato.

E no, la sua condanna non ha nulla a che fare con il suo tweet criptico sul numero “4”.

Zhao ha inviato una lettera al giudice prima della sua condanna. Qui ha ammesso che non c’è nessuna “scusa” per non aver stabilito adeguati standard di conformità su Binance.

La mancanza di precedenti penali potrebbe aver mitigato la condanna di Changpeng Zhao


Aron Solomon, JD, responsabile strategico di Amplify, ha detto che ci sono alcune ragioni chiave per comprendere le ragioni della pena “piuttosto leggera” inflitta a Zhao.

Secondo l’esperto legale, un fattore chiave è stata la decisione di Zhao di stipulare un accordo con i pubblici ministeri.

Questa collaborazione, a cominciare dall’ammissione di colpevolezza e la cooperazione con le autorità, dimostra che Zhao si assume la responsabilità delle sue azioni. I giudici spesso considerano in maniera positiva tale approccio nel definire le pene.

Intervistato da Cryptonews, Solomon ha spiegato:

“Un altro elemento importante è il fatto che CZ non aveva precedenti penali, il che potrebbe aver giocato a suo favore. Come prima condanna, il giudice potrebbe aver ritenuto appropriata una pena più breve, nella speranza di una possibile riabilitazione.”

Quando la situazione di Zhao è diventata critica sul piano legale, ha dato le dimissioni dal ruolo di CEO di Binance lo scorso novembre. L’accordo di cui ha beneficiato prevedeva una sanzione personale di 50 milioni di dollari, mentre Binance stesso ha accettato di pagare 4,3 miliardi di dollari tra multe e patteggiamenti.

“L’alto livello di collaborazione con le autorità è stato sicuramente visto come un fattore attenuante nella definizione della condanna”, ha spiegato Solomon. “Quindi non è dipeso tutto da un solo aspetto quanto da una combinazione di fattori, in particolare l’accordo di patteggiamento, l’ammissione di colpa, la mancanza di precedenti penali e la collaborazione con l’inchiesta. Un’altra cosa che vorrei aggiungere è quanto impreparati siano i tribunali e i giudici nei confronti delle criptovalute: sinceramente non sanno cosa fare in questi casi.”

L’avvocato descrive l’impatto della collaborazione di CZ sulla condanna


Secondo Katie Charleston, avvocato fondatore di Katie Charleston Law, l’ammissione di colpa da parte di Zhao e la sua collaborazione con le autorità “hanno di certo influenzato il giudice” nell’elaborazione della sua condanna.

“CZ non ha derubato i suoi clienti e negato tutto”, ha aggiunto:

“CZ ha ammesso le sue mancanze e violazioni che erano più di natura regolamentare che dolosa. D’altra parte, si potrebbe obiettare che un’attività finanziaria che consente transazioni finanziarie sotto copertura a terroristi e criminali potrebbe causare maggiori danni.”

Secondo l’avvocato, anche le testimonianze scritte da parte dei familiari presentate al tribunale che chiedevano clemenza hanno forse avuto un certo peso. Peso che si è sommato ai documenti sigillati presentati durante la condanna che potrebbero aver rivelato ulteriori elementi chiave.

Si prevedono norme antiriciclaggio più dure per le crypto in futuro


Di diversa opinione è Phillip Shoemaker, direttore esecutivo di Identity.com che si dice stupito della condanna detentiva di Zhao, seppure minima. Ipotizza anche un cambio di rotta nelle decisioni in merito alle problematiche legate alle infrazioni delle norme antiriciclaggio.

Si prevedono pene più severe per le criptovalute che permettono di aggirare le norme AML, anti money laundering. Questo perché, secondo Shoemaker, è strano che il giudice abbia deciso di infliggere una pena detentiva malgrado i miliardi versati alle casse del governo dalla compagnia e dallo stesso CZ.

“Mi chiedo se il governo abbia risolto in fretta la questione CZ, perché sembra ingiusto considerando i miliardi di multe già pagate. A essere onesti, è bene ricordare che allora nessuno si occupava di AML. Mentre negli ultimi anni questa situazione è cambiata.”

Il dirigente suggerisce persino che questa sentenza potrebbe riaprire vecchi casi dando una nuova prospettiva a reati che si pensava fossero già stati archiviati.

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